Anm, Sabelli critica Governo: “Timidezza nelle istituzioni pubbliche”
Da Redazione
Maggio 17, 2015
La magistratura italiana boccia le riforme del governo Renzi in tema di giustizia. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, ha affermato: “Timidezza riformatrice, incoerenza, scelte di compromesso nascoste dietro interventi deboli che troppo spesso hanno caratterizzato le decisioni adottate dalla politica. L’associazione non può esimersi dall’intervenire e dall’elaborare proposte che suggeriscano soluzioni ragionevoli“.
Sabelli ha aggiunto, durante il Comitato direttivo centrale dell’Anm, che la disputa politica è finita per concentrarsi “dall’azione di contrasto al tema delle intercettazioni e della loro pubblicazione“. In merito al varo dei disegni di legge relativi alle corruzione e alla prescrizione, il numero uno dell’Anm ha evidenziano che sono “interventi innovativi ma anche segnali di arretramento, con proposte che insistono meno sull’azione di contrasto e più sulla riforma delle intercettazioni. All’interno delle istituzioni pubbliche cresce una timidezza che limita gli effetti delle riforme e riduce l’impegno nel rafforzamento degli strumenti di contrasto alla corruzione“.
Non è la prima volta che il presidente dell’Anm attacca Renzi e il suo esecutivo. E’ successo, ad esempio, dopo lo scandalo delle tangenti relative alle Grandi Opere. “Uno Stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità. Ma in Italia è accaduto il contrario: i magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati”. Così Sabelli chiosò l’inchiesta di Firenze relativa alle tangenti sulle grandi opere.
Le parole del presidente dell’Anm rattristarono Matteo Renzi, che non tardò a replicare. Durante l’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola Superiore di Polizia, il premier disse: “Sostenere che lo Stato dà gli schiaffi ai magistrati e le carezze ai corrotti è una frase falsa che fa male. Quando si parla delle istituzioni lo Stato non dà gli schiaffi ai magistrati, sostenere questo avendo responsabilità istituzionali è triste. Questo governo intende combattere perché ci sia uno Stato di pulizia, non uno Stato di polizia”.
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