Matthew McConaughey irritato: “The Sea of Trees” stroncato da pubblico e critica

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Capita spesso, anche ad attori e registi di un certo calibro, di non essere apprezzati dal pubblico. Tutto ciò sta nel gioco del grande schermo. Lo sa bene Matthew McConaughey, che però è apparso molto irritato dopo le numerose critiche, ricevute da pubblico e critica, dopo la presentazione di “The Sea of Trees”. La pellicola è stata letteralmente ‘demolita’ dappertutto: sui giornali, sui blog, in tv e sui siti.

Nel corso di un’intervista, Matthew ha dichiarato: “Ho sentito che il pubblico ha fischiato il film alla fine della proiezione. E vorrei dire molto semplicemente che tutti hanno il diritto di fischiare o di applaudire. Sono molto felice di essere qui a Cannes con questo film. E’ emozionante per me poterlo supportare e poter supportare il lavoro fatto con i miei colleghi”.

Il regista Gus Van Sant, invece, ha detto: “Avevo letto una recensione stamani e prendeva chiaramente posizione. Immaginavo che anche gli altri avessero la stessa opinione riguardo al film. Della serie: adesso so da che parte ci schieriamo”.

“Ho imparato che il segreto è essere rilassati. Non credo di aver più pratica adesso, ma penso che la tensione possa giocare brutti scherzi, è il tuo peggior nemico in questo lavoro”, ha asserito McConaughey, riferendosi alle lacrime che versa nel film.

Secondo Matthew “The Sea of Trees” è equiparabile a “Interstellar” di Nolan: “Interstellar era un’esplorazione verso l’esterno, questo film invece fa il percorso inverso. E’ un viaggio interiore ambientato in un mondo soprannaturale, un purgatorio. Il mio personaggio arriva alla salvezza tramite la distruzione. Quando lo vediamo in America è un passivo aggressivo che può diventare mostruoso. A volte, però, gli eventi tragici riescono a farci prendere piena coscienza della nostra vita”.

Nel cast anche Naomi Watts, che veste i panni della moglie del protagonista. L’attrice ha sottolineato: “Matthew mi aveva chiesto un incontro per parlare del passato di questi personaggi. Mi aveva scritto via email. Gli ho chiesto di provare a fare un esperimento e scriverci delle email come se fossimo stati quei personaggi. Subito dopo mi è arrivata una email da Arthur, il personaggio che interpreta. E’ stato bellissimo: le sue lettere a volte erano di poche parole, altre volte invece erano lunghe tre pagine. Adoro il modo in cui scrive. Quando siamo arrivati sul set conoscevamo benissimo il nostro rapporto matrimoniale”.

Il titolo del nuovo capolavoro di Gus Van Sant fa riferimento al ‘mare d’alberi’ ovvero una zona boschiva giapponese dove, ogni anno, si suicidano molte persone. La foresta di Aokigahara si trova nei pressi del Monte Fuji e rappresenta uno dei posti migliori, in Giappone, per suicidarsi. Il premier nipponico ha addirittura vietato di parlare del ‘mare d’alberi’ per non alimentare l’inquietante fascino della zona.

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