Anonymous attacca pagina Facebook Salvini: Guy Fawkes sostituisce leader Carroccio

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Anonymous attacca profilo Facebook Salvini

Anonymous attacca profilo Facebook SalviniAnonymous, il collettivo di pirati informatici più popolare al mondo ha attaccato la pagina Facebook di Matteo Salvini, leader della Lega Nord. I celebri hacktivist avrebbero sostituito l’emblema di Anonymous alla foto del numero uno del Carroccio per qualche minuto

 

Sulla pagina Facebook di Salvini, oltre alla nota maschera di Guy Fawkes è stata pubblicata la seguente dicitura:

“We are Anonymous. We are legion. We don not forgive. We do not forget. Expect us”.

Matteo Salvini, stizzito, ha subito chiosato il gesto degli Anonymous:

“Quei conigli di #Anonymous si sono introdotti nella mia Pagina Fan di Facebook. Alla faccia dei ‘democratici’ della rete”.

Il leader della Lega Nord ha ricevuto molti messaggi di conforto su Facebook. Gli hacker, comunque, hanno subito ripristinato la pagina Fb di Salvini, che conta oltre un milione di ‘mi piace’.

Anonymous, dunque, non risparmia nessuno in nome della libertà e dell’uguaglianza. Chissà perché i pirati informatici del collettivo più famoso al mondo si sono irritati con Salvini? Intanto gli hacktivist hanno comunicato di aver fatto saltare un altro progetto dell’Isis per attaccare l’Italia. La notizia è stata diffusa mediante Twitter.

Lo scorso 25 dicembre Anonymous ha scritto sul social dei cinguettii:

“Questo mese stiamo lavorando in silenzio. Abbiamo già sventato un attacco dell’Isis contro l’Italia, ora speriamo di bloccare anche gli altri”.

Dopo gli attentati dello scorso 13 novembre a Parigi, Anonymous ha promesso di individuare e denunciare gli estremisti islamici dell’Isis. Gli hacker hanno annunciato di continuare con operosità la loro crociata contro lo Stato Islamico all’indomani dei cruenti episodi avvenuti nella capitale francese:

“La guerra tra noi e voi è dichiarata. Siete pronti, perché contro di voi lanceremo la maggiore operazione di sempre”.

Anonymous ha già fatto molto contro l’Isis, pubblicando sui social liste di profili da cui veniva fatta propaganda pro Stato Islamico. Ricordiamo, infatti, che oggi gli estremisti islamici fanno anche proselitismo online.

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