Suburra: storia e significato del termine di origine romana

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Dal significato letterale di quartiere malfamato alla storia, che l’ha visto come altra faccia della civiltà romana, passando per il grande successo ottenuto con film e Serie TV. La storia e il significato del termine “suburra” sono ricchi di sfumature, corsi e ricorsi storici, che hanno fatto sì che il termine sia ampiamente conosciuto ancora oggi. Ma che cosa significa e a cosa è legato l’utilizzo di questa parola particolare?

Significato del termine “suburra”

Derivante dal latino “Subura”, la suburra indica il quartiere romano malfamato, ma allo stesso tempo tollerato dall’impero. Pontefici, architetti e imperatori non hanno mai cambiato la storia di questo quartiere stesso, considerato come l’altra faccia della grande civiltà romana. 

L’utilizzo del termine latino in questa accezione è testimoniata in diversi casi della letteratura latina e italiana; un celebre esempio è quello di Gabriele D’Annunzio, che così scrive all’interno del primo libro delle Laudi: “…Alla libidine atroce / ogni strada era suburra”. Secondo l’etimologia, il termine potrebbe indicare la sua posizione di differenza sociale, ma non solo, rispetto all’intera città di Roma: in quest’accezione Suburra sarebbe il composto di “sub urbe”.

Storia della Suburra, quartiere romano malfamato

La Suburra, nella storia romana, è stato il quartiere più malfamato di tutta la città, nonché dell’intera storia di tutti i quartieri malfamati. Teatro di cortigiane, gladiatori e artisti di ogni tipo, le sue strade sporche ospitavano – quotidianamente – il pericolo e un tenore di vita certamente inferiore a quello di tutti gli altri quartieri della città.

A partire dal III secolo a.C., la Suburra è diventata una parte della città a sè, all’interno della quale la criminalità e i delitti erano all’ordine del giorno: praticare il quartiere, specie nelle ore successive al tramonto, era una vera e propria sfida di vita.

La Suburra era anche il luogo di prostitute, bordelli e bettole poco raccomandabili: sulla storia di quello che sarebbe stato uno dei primi quartieri a luci rosse della storia si sono moltiplicate voci, leggende e testimonianze che parlano di una tolleranza piuttosto accentuata del potere nei confronti del quartiere. In effetti, gli stessi aristocratici e ricchi che avrebbero poi chiesto l’isolamento del quartiere – cingendolo con una muratura che l’avrebbe separato dalla restante città – vi si recavano in visita di notte, per frequentare bordelli e lupanari. I biografi Svetonio e Tacito raccontano che tra le visite più illustre ci fosse quella di Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, la quale (indossando una parrucca rossa e truccandosi pesantemente) si prestava ai cittadini del quartiere con il nome di Lisisca, “donna-cagna”.

Tra gli altri nomi illustri che riguardano il quartiere ci sono quelli di Cesare e Marziale, che nacquero proprio all’interno dello stesso, e quello di Nerone, che si recava sotto mentite spoglie all’interno di Suburra per cercare di avere quante più informazioni possibili sulla condizione, sui desideri e sulle opinioni dei cittadini.

Suburra oggi

Oggi Suburra, dopo secoli e secoli di storia in cui nessun imperatore prima, nessun Papa o architetto poi è riuscito a modificare il suo assetto e la sua impostazione, si è uniformato a tutti gli altri quartieri romani, risentendo dell’effetto di globalizzazione ed economia.

Il quartiere è collocato nella zona dell’attuale Quartiere Monti, ai ridossi dei Fori Imperiali e non molto lontano da Quirinale e dalla stazione di Roma Termini. Grazie alla sua centralità, il luogo è diventato piuttosto caratteristico e attrattivo, e – regolandosi di conseguenza – ha deciso di rinunciare a parte del fascino della sua storia per guadagnarne in moda e lusso.

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