Cittadinanza agli stranieri: Italia prima in Europa

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cittadinanza-italiana-permesso-soggiorno

cittadinanza-italiana-permesso-soggiornoIn Italia sembra che gli stranieri non debbano faticare molto per ottenere la cittadinanza. L’Eurostat ha reso noto che l’Italia, con 201.591 cittadinanze, occupa la prima posizione in Europa. Nel 2016 la cittadinanza in uno dei Paesi membri Ue è stata concessa a quasi un milione di persone. Un notevole incremento rispetto al passato. L’Italia, in pole position, è seguita da Spagna e Regno Unito.

Cittadinanza a romeni, albanesi e marocchini

L’Italia è il Paese Ue che ha concesso più cittadinanze. A beneficiare dell’atteggiamento benevolo del Bel Paese sono specialmente gli albanesi, i marocchini e i romeni. Rispetto al 2015, l’Italia ha riconosciuto il 13% in più di cittadinanze. Oltre ad albanesi, marocchini e romeni, la cittadinanza italiana è stata riconosciuta anche a molti senegalesi, ghanesi e bengalesi.

Sempre più cittadini italiani. Un dato strano, visto che le nascite, nel Bel Paese, sono al palo. I nuovi cittadini italiani sono stranieri. Lo aveva sottolineato anche il 22esimo rapporto della Fondazione Ismu sulle migrazioni. Nel 2015 la cittadinanza italiana era stata concessa a 178mila stranieri, 58mila in più rispetto all’anno precedente.

Meglio la cittadinanza che il permesso di soggiorno

Per gli stranieri acquisire la cittadinanza italiana rappresenta il miglior metodo per restare in Italia e poi, magari, recarsi in altre nazioni europee senza troppi problemi. Paradossalmente, per uno straniero in Italia è più facile ottenere la cittadinanza che il permesso di soggiorno. Non bisogna stupirsi quindi se il numero delle richieste di cittadinanza presentate negli ultimi anni presso i Caf e i patronati sia stato superiore a quello dei permessi di soggiorno.

‘Oggi in Italia avere un permesso per soggiornanti di lungo periodo è complicatissimo. Paradossalmente, la procedura per ottenere la cittadinanza è diventata più semplice’, osserva Claudio Piccinini, responsabile del settore immigrazione del patronato Inca-Cgil.

L’aumento delle domande di cittadinanza italiana dipende anche dalla maturazione, da parte di molti stranieri, dei requisiti temporali (10 anni di residenza in Italia). Annalisa Colombo, coordinatrice dell’Ufficio immigrazione della Cgil Bergamo, dice che ‘molte persone fanno questo passaggio non per l’afflato nei confronti del Paese o perché si riconoscono nei suoi principi, nei diritti e nei doveri, come dovrebbe essere, ma perché davanti alle assurdità del nostro sistema, oggi è più facile diventare cittadini che ottenere il permesso per lungo soggiornanti’.

Nessun test di lingua italiana per ottenere la cittadinanza

Volete conoscere un’altra stranezza italiana relativa alla concessione della cittadinanza? Beh, si dà il caso che per ottenere quest’ultima non è necessario superare un test di lingua italiana; per il permesso di soggiorno invece bisogna superarlo. Strano, o no? Un’altra illogicità è il rilascio dell’idoneità abitativa da parte del Comune: un italiano, in soldoni, può vivere anche in 30 mq, uno straniero no.

Ci sono Comuni molto severi riguardo al rilascio del suddetto certificato. Il Comune di Pontida, ad esempio, pretende l’esibizione della ‘certificazione dell’impianto satellitare’ per il rilascio dell’idoneità abitativa.

‘Ecco perché rispetto alla mole di documenti da produrre spesso si preferisce chiedere la cittadinanza… Ma se uno decide che può aspettare, almeno non deve fare tutti quei salti mortali a cui sono costretti i migranti che richiedono il permesso di lungo periodo’, afferma la Colombo, secondo cui c’è un’altra ragione per cui è meglio chiedere la cittadinanza italiana: ‘Con la crisi economica, si sente l’esigenza di muoversi fuori dall’Italia per cercare lavoro. Ottenendo la cittadinanza italiana di sicuro c’è più libertà di muoversi e lo si fa in tempi più brevi’.

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