In crescita i prestiti all’economia per imprese e famiglie

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img1I dati dello scorso ottobre portano con se la conferma del miglioramento della dinamica dello stock dei finanziamenti in essere, concessi a famiglie e imprese.

Parliamo di una percentuale su base annua vicina allo zero, migliorata soprattutto se confrontata ad i mesi precedenti ad ottobre e al ‘picco negativo’ di novembre del 2013.

“Nel complesso, il totale dei prestiti all’economia (aggregato che include famiglie, imprese e pubblica amministrazione) ha segnato a ottobre 2016 una variazione annua prossima allo zero (-0,1%, -0,6% il mese precedente) – ha sottolineato in una comunicazione ufficiale l’ABI -.

Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono cresciuti da 1.673 a 1.804,3 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.402,5 miliardi di euro”.

I liberi professionisti così come le imprese devono dotarsi di un conto corrente, indispensabile per chi ha rapporti diretti con il pubblico e deve compiere operazioni di entrata ed uscita di denaro.

La movimentazione di denaro contante è sempre meno utilizzata, soprattutto laddove si parla di business e di operazioni necessarie per saldare conti, ed ottenere i compensi da parte dei propri clienti.

In realtà l‘apertura di un conto corrente, ad uso e consumo di liberi professionisti ed aziende, è diventato ormai un obbligo di legge.

Chi possiede infatti una partita iva deve avere per forza di cose un conto corrente di appoggio, attraverso il quale deve obbligatoriamente far transitare tutte le operazioni relative a costi e guadagni.

Il conto corrente prevede un utilizzo sia personale che aziendale. La norma di legge infatti non impone una suddivisione così netta fra le operazioni personali e quelle professionali, a patto che si possano distinguere correttamente in caso di necessità, soprattutto laddove dovessero intervenire controlli fiscali specifici.

Per professionisti ed aziende gli istituti di credito hanno creato un’offerta specifica business, tagliata su misura.

Il conto corrente di un libero professionista, al pari di quello di un’azienda, è molto più ricco di opportunità rispetto ad un conto base.

Un conto business deve necessariamente consentire un range più ampio di operazioni, che passano attraverso bonifici, presenza di carte di credito e debito, gestione delle utente, domestiche e professionali, e delle RID ovvero servizio di incasso crediti basati su autorizzazioni continuative.

Ma non solo. E’ infatti prevista anche la presenza di un fido, del POS per pagamenti da effettuarsi attraverso carta o bancomat, ed una gestione degli F24.

Estremamente utili e dinamiche le proposte rappresentate da conti correnti on line, che è possibile gestire comodamente via internet, per ogni tipologia di operazione.

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