Ormai c’è una emoji per tutto: c’è la faccina che sorride, quella imbronciata, quella che fa l’occhiolino ecc. Non tutti però interpretano bene le faccine e postano emoji sbagliate, o meglio che non corrispondono al proprio stato d’animo
Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università del Minnesota, non sempre si capisce il significato delle emoji, specialmente se sono inviate e ricevute tra piattaforme differenti. Ci sono faccine più fraintese delle altre, come quella che mostra i denti, occhi chiusi e mani che stanno ad indicare ‘relax’. Sono tante le faccine di cui non si conosce bene il significato, ed è questo il motivo per cui spesso riceviamo risposte che non ci saremmo mai aspettati. E’ meglio usare le classiche parole, dunque, quando si vogliono descrivere i sentimenti che, in un determinato momento, si provano: solo così si evita confusione e il rischio che l’interlocutore possa fraintendere.
Nella ricerca condotta dai ricercatori del Minnesota si legge:
“Le nostre scoperte suggeriscono che gli utenti non potrebbero che beneficiare dalla convergenza del design fra le diverse piattaforme. Il fatto che i caratteri siano mappati e compatibili sui vari sistemi non significa che l’interpretazione sia altrettanto standardizzata. Far convergere questa resa estetica potrebbe ridurre la variazione e abbattere le contraddizioni della comunicazione. Ma è pur vero che un elevato livello di contraddizione rimane anche all’interno delle stesse piattaforme, quando le persone si trovano di fronte agli stessi identici simboli. L’ipotesi è che ci sia una sorta di compromesso quando ci si trova ad analizzare un’emoji di sfumatura. Compromesso che spesso conduce a un’ampia gamma di interpretazioni sbagliate”.
Le emoji vanno dunque evitate se volete rappresentare un sentimento. Meglio usare le care, vecchie, parole per evitare fraintendimenti. Il vostro interlocutore, infatti, potrebbe interpretare la faccina in modo diverso da ciò che volevate far intendere.
