Fedez vs Franceschini, ministro porterà rapper in giudizio

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Fedez critica Franceschini, ministro lo porta in giudizio

Fedez critica Franceschini, ministro lo porta in giudizioIl ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha annunciato la sua intenzione di portare in giudizio il rapper Fedez per le sue recenti dichiarazioni sulla Siae e il presunto conflitto d’interessi. Il ministro ha detto nel corso di un’intervista all’AdnKronos: ‘Sarà la decima volta che Fedez, da quando ha scelto Soundreef, tira fuori questa storia assurda, calunniando me e mia moglie e ignorando le norme che ha approvato il Parlamento’. Franceschini ha sottolineato che adesso il rapper gli ha fatto veramente perdere la sua proverbiale pazienza e, per questo, ha già dato incarico al suo legale di fare il possibile per portare in giudizio il musicista milanese.

Franceschini vuole essere risarcito

Si fa veramente acceso lo scontro tra Dario Franceschini e Fedez. Il casus belli sarebbe un conflitto di interessi relativo alla Siae. Il rapper ha più volte messo in evidenza che la moglie del ministro gestisce gli immobili della nota Società italiana degli autori ed editori. Adesso il ministro dei Beni culturali dice basta e vuole essere risarcito dall’artista milanese, visto che ‘ha mezzi più che sufficienti per risarcire i danni che ci sta creando’. Ieri pomeriggio Franceschini aveva replicato su Twitter alle accuse di Fedez (pubblicate sul blog di Beppe Grillo), con un file audio che riproduceva l’aria, dal ‘Barbiere di Siviglia’ di Gioacchino Rossini. L’interpretazione era di Raimondi, diretto da Gelmetti.

Fedez aveva scritto sul blog di Grillo che Franceschini ha un palese conflitto d’interessi nella vicenda Siae/Soundreef: ‘Andate a vedere che lavoro fa la moglie di Franceschini’. Il rapper ha riservato un attacco al ministro anche nel corso dell’evento ‘Compose the Future’, a Roma: ‘Non è che lo dico io, è un fatto oggettivo, perché se tua moglie gestisce gli immobili e il patrimonio di Siae è lecito parlare di conflitto d’interessi, e se l’Europa ti dà una direttiva e tu non la rispetti ci sono delle domande da porsi ed è legittimo porsele’. Durante la conferenza alla Luiss, comunque, c’è chi si è schierato dalla parte del ministro Franceschini. Il dem Francesco Boccia, ad esempio, l’ha definito un ‘eccellente ministro dei Beni culturali’.

Italia ancora ai tempi di Verdi?

Fedez è convinto che sul campo del diritto d’autore l’Italia è ancora ai tempi di Verdi. Nonostante i tempi che cambiano c’è ancora un monopolio bello e buono. L’Europa ha esortato il Belpaese ad eliminare il monopolio ma i politici non l’hanno ancora fatto. Per il rapper tutto ciò è molto strano.

Presente alla conferenza organizzata a Roma anche il CEO di Soundreef, Davide D’Atri, che nel suo lungo discorso ha affermato che in Italia il monopolio c’è ancora e, inoltre, è ‘aggressivo’. D’Atri è amministratore di un’importante realtà per autori ed editori, che oggi conta 25.000 artisti, di cui 8.000 italiani. Una valida e indipendente alternativa alla Siae che attualmente gestisce i diritti d’autore di importanti musicisti, tra cui ovviamente Fedez. Soundreef  è però ostacolata dalla legge italiana che, come si sa, è cavillosa. D’Atri ha spiegato al riguardo: ‘Se in Italia ci rendono la vita difficile, possiamo fare business fuori dall’Italia, riportando i capitali qui’. Fedez ha ricordato che la concorrenza fa bene ai consumatori, anche sul versante della gestione dei diritti d’autore, ma in Italia sembra che si agevoli il monopolio, non gli artisti.

Non solo Franceschini è adirato per le parole di Fedez. Anche la Siae ha fatto sapere di aver dato mandato ai suoi legali per difendere la sua reputazione. Una nota diffusa nelle ultime ore dalla celebre Società, la signora Di Biase non gestirebbe i beni della Siae. Per tale ragione Siae ‘ha dato mandato ai propri legali di tutelare l’onorabilità della Società, chiedendo agli stessi di reagire con la massima durezza consentita dall’ordinamento giuridico’.

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