Ignazio Marino, Invettiva contro Renzi su Facebook: “Bulimia di Potere”

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Roma, Marino Attacca Renzi

Roma, Marino Attacca RenziIgnazio Marino non è più il sindaco di Roma. Il Consiglio comunale, molti suoi (ex) amici e colleghi di partito gli hanno voltato le spalle per farlo cadere al più presto. A Marino non interessa più di tanto, e dice che forse correrà alle prossime elezioni per la designazione del nuovo sindaco della ‘città eterna’. L’ex primo cittadino della Capitale ha puntato il dito contro l’artefice del suo declino: Matteo Renzi

 

“Assistiamo a una pericolosa bulimia di potere. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito. Ma quale mandante, preso atto che Roma non funziona. Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del Pd si dimettessero, come premier ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, che farà capo come dice la legge sempre a lui” ha scritto Ignazio Marino su Facebook, ritenendo l’attuale premier il vero responsabile del suo addio a Roma.

“Il Presidente del Consiglio potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto. Continua a dire ‘basta polemiche’, ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni. Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco prima alle primarie, poi al primo turno ed infine al ballottaggio. Ignora le numerose manifestazioni di sostegno che in migliaia mi stanno dedicando. E’ del tutto evidente che Renzi mi attacca e offende sul piano personale per coprire con la ‘damnatio memoriae’ una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti potentati che vogliono rimettere le mani sulla città. Occorre invece ristabilire la verità. Assistiamo a una pericolosa bulimia di potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito”, ha affermato Marino.

Insomma, non ha avuto remore, l’ex sindaco di Roma a sferzare un duro attacco a chi, secondo lui, ha voluto la sua decadenza. Chi avrà ragione? Difficile saperlo per noi, comuni mortali, che siamo al di fuori degli intrighi di potere. Vero è che Renzi si è mostrato incurante delle numerose campagne e petizioni promosse per indurre Marino a ripensarci, a ritirare le dimissioni. Marino, alla fine, ci aveva ripensato ma i consiglieri capitolini si sono dimessi in blocco (su ordine di Renzi?).

Oggi anche i politici, Marino, compreso usano i social per le loro invettive. L’accusa di Marino ha il sapore di vendetta. L’ex sindaco di Roma non accetta il trattamento ricevuto dal Pd e dal premier. Lo ha ribadito durante un’intervista a “Porta a Porta”, durante la presentazione del suo ultimo libro.

Chissà se, effettivamente Renzi ha sfruttato il suo doppio potere di premier e segretario del partito per fare fuori Marino? Forse. Prima dell’addio dell’ex sindaco di Roma, Renzi aveva detto che Marino è una brava persona ma deve saper amministrare bene la Capitale, altrimenti dovrebbe andare a casa. Visto come sono andate le cose, Renzi è rimasto insoddisfatto dell’amministrazione targata Marino. O no?

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