Chi conosce Napoli e i partenopei sa bene che oltre al mare e al buon cibo, hanno anche il quarto d’ora di “inciucio”. L’inciucio e l’inciucessa sono un must della cultura napoletana, anche se i termini hanno una derivazione curiosa.
Inciucio e inciucessa: il significato
L’inciucio non è altro che il pettegolezzo, di conseguenza essere inciucessa significa fare la pettegola. Il termine deriva dal fatto che il fonema onomatopeico del chiacchiericcio può essere rappresentato dalla sillaba “ciu”. Un altro riferimento etimologico potrebbe risalire ad un termine del dialetto partenopeo che indica l’apparato genitale femminile, e quindi inciucio sarebbe l’atto tipico di una donna. Non a caso, il maschio pettegolo viene detto ” chiachiello” ossia chiacchierone.
Sinonimo di inciucio e inciucessa a Napoli
L’inciucessa per antonomasia a Napoli era in epoche antiche la parrucchiera, chiamata una volta capera, motivo per cui sinonimo dialettale di inciucessa è ‘mpchera (capera). La parrucchiera una tempo girava nelle case per acconciare le chiome femminili, e ovunque andava apprendeva fatti altrui, che poi divulgava in altre case. Si diceva infatti che oltre al pettine, la capera con sé portava notizie e, per l’appunto, inciuci. Una cosa molto gettonata anche nei nostri giorni, perché il salone del parrucchiere è il luogo in cui le donne spettegolano tra loro.
C’è da dire però che l’accezione di tutti questi termini tutto è fuorché positiva, poiché inciuciare vuol dire sparlare di altri in maniera maliziosa e spesso cattiva. Non è facile infatti il riportare un avvenimento così come è stato, ma viene sempre raccontato sotto la propria impronta personale ingigantendo una piccola notizia ricevuta. La caratteristica dell’inciucio infatti è proprio quella di ingrandire il peso dell’aneddoto man mano che si diffonde perché ognuno poi, tende ad aggiungerci qualcosa di suo. A Napoli si dice che un fatto piccolo tende a diventare sempre enorme.
