Il premier Renzi risponde per le rime a Junker e sottolinea che l’Italia non è soggetta al volere dell’Ue, insomma non è un gregario dell’Ue
Non teme Bruxelles, dunque, il primo ministro italiano:
“L’Italia con ‘onore’ mantiene l’impegno a rispettare le regole dell’Ue. Ma con la determinazione, la gentilezza e il garbo che le sono propri deve farsi sentire per far finalmente capire che è finito il tempo in cui potevano telecomandarci da fuori”.
Renzi ha commentato le recenti parole del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker durante una visita alla Reggia di Caserta:
“Il mio Governo sta facendo quanto serve per mettere le cose a posto in Italia, ma non ha intenzione di indietreggiare nella battaglia per ottenere rispetto in Europa, parità di trattamento tra tutti i Paesi e una svolta ‘obamiana’ nella politica economica”.
La Commissione europea, negli ultimi tempi, ha esortato l’Italia a non allontanarsi troppo dall’iter di risanamento del debito e non abbondare troppo in invocazioni di flessibilità. Bruxelles ha precisato:
“La Commissione europea è stata espressa ieri da Junker e non abbiamo niente da aggiungere”.
Chissà se la Germania condivide l’opinione di Renzi? Intanto il prossimo 29 gennaio il primo ministro italiano volerà a Berlino per incontrarsi con la cancelliera Angela Merkel.
Sempre sulle critiche di Juncker rivolte all’Italia, Renzi ha detto:
“Quella ingaggiata da Roma è una battaglia sui principi e sulle azioni concrete per attuarli, non sulle persone. Di fronte agli scenari di guerra nel mondo, può essere normale fare delle polemiche assurde sul niente?”.
Il lungo discorso di Renzi a Caserta ha riguardato dunque anche il rapporto tra Italia e Ue. Molti personaggi del mondo della politica ad ascoltarlo, come il ministro della Difesa Pinotti e quello dei Beni culturali Franceschini. Non poteva mancare il governatore campano De Luca.
Il premier Renzi, inoltre, ha sfruttato lo splendido scenario della Reggia di Caserta per rimarcare che “solo rilanciando sul piano di ideali, bellezza, cultura l’Italia può diventare punto di riferimento nel mondo”.
