Tac Revolution a Torino: apparecchiatura formidabile, meno radiazioni e diagnosi accurate

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Tac Revolution a Torino: radiazioni inferiori e diagnosi precise

Tac Revolution a Torino: radiazioni inferiori e diagnosi preciseOgni tanto, per fortuna, arrivano liete notizie anche nel mondo della sanità italiana. Alle Molinette di Torino è arrivata la Super Tac, un dispositivo straordinario e potente che consente di esaminare tutto il corpo e verificare ogni patologia

 

In Italia, dunque, è in atto la Tac Revolution. L’apparecchio è stato installato presso il reparto di Radiologia, diretto dal professor Giovanni Gandini, delle Molinette. L’apparecchiatura è veramente potente ma costa molto, ben 1,5 milioni di euro. La somma, tuttavia, è giustificata dalle sue enormi potenzialità.

A finanziare la portentosa apparecchiatura per effettuare tac sono state la compagnia di San Paolo (che ha erogato 1.200.000 euro) e la Città della Salute di Torino, che ha versato il residuo.

Nel capoluogo piemontese, dunque, è arrivato un dispositivo molto importante sul versante della diagnosi di tutte le patologie. Grazie alla Tac Revolution le diagnosi saranno più accurate e la dose di radiazioni sarà nettamente inferiore (circa il 90% in meno rispetto alla classica tac).

Con il nuovo apparecchio le tac saranno più precise, quindi permetterà di individuare patologie che non potevano essere scoperte con i classici macchinari.

Un comunicato diffuso dall’ospedale Molinette recita:

“Al di fuori dello studio del cuore molte potenzialità della Revolution sono ancora da scoprire, considerato il numero molto limitato di apparecchiature installate al mondo. Nella Città della Salute e della Scienza vengono trattati molti pazienti con patologie molto complesse (basti pensare ai trapiantati di di fegato, di cuore o di reni), che si avvarrano grazie alla Revolution, di diagnosi sempre più precoci e precise con dose di radiazioni molto minori. L’obiettivo più importante è pertanto quello di divenire un Centro di riferimento non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa per stabilire le modalità di studio degli altri organi al di là del cuore, soprattutto del fegato o dei vasi. Infatti è fondamentale ritornare a sottolineare come con questa macchina si ottenga una riduzione della dose di radiazioni mediamente dell’80/90% in meno rispetto alle altre apparecchiature”.

Ogni giorno tantissime persone si sottopongono a tac; basti pensare che negli Usa il numero dei soggetti sottoposti a tac è passato dai 3 milioni del 1981 ai 63 milioni del 2005. Molti si domandano, però, e si sono sempre domandati se le radiazioni possono recare nocumento alla salute dei pazienti. Effettivamente, dalle radiazioni possono derivare due tipologie di danni: il primo, che potremmo definire diretto, è simile a un’ustione; il secondo è l’incremento del rischio di neoplasie. Lo scopo dei ricercatori, negli ultimi anni, è stato quello di creare dispositivi in grado di sprigionare meno radiazioni durante la tac.

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