Lesioni nervose: l’Italia crea il SAP, un materiale per ripararle autonomamente
Da Redazione
Marzo 27, 2019
Arriva dall’Italia il materiale capace di riparare autonomamente le lesioni nervose e far crescere le cellule staminali del cervello. Si chiama Sap, il Self Assembling Peptides ed è stato progettato presso l’Istituto Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e ha visto la collaborazione dell’ospedale Niguarda di Milano, l’Università milanese Bicocca e l’associazione no profit Revert Onlus, che si occupa della ricerca e la cura delle malattie degenerative.
Il nuovo materiale
Il nuovo materiale si chiama Sap, Self Assembling Peptides, ed è stato possibile crearlo grazie all’utilizzo di alcuni frammenti di proteine. Queste, in maniera autonoma, creano una specie di impalcatura che è capace di far crescere le cellule staminali del cervello e riparare, qualora ce ne fosse bisogno, le lesioni nervose.
Lo scopo del nuovo materiale è quello di introdurlo nelle cavità che si formano all’interno del midollo, quando quest’ultimo degenera. Dato che è praticamente impossibile far passare in queste cavità le fibre nervose, allora l’obiettivo è quello di poter sfruttare il Sap al loro posto.
In questo modo, il team scientifico che ha seguito la struttura del nuovo materiale mira ad ottenere un tessuto tridimensionale composto da neuroni umani maturi e dalle glia, le cellule di supporto che da soli avranno la capacità di maturare e moltiplicarsi.
Il team della ricerca
Come già detto in precedenza, il materiale Sap è stato ingegnato presso l’Istituto Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo all’interno del centro per la Nanomedicina e l’Ingegneria dei tessuti. Alla nascita di questo nuovo materiale, hanno partecipato anche i ricercatori dell’Università Bicocca di Milano e lo staff dell’ospedale Niguarda.
Nello studio e nell’invenzione del Sap, ha inoltre collaborato anche la Revert Onlus, una associazione no profit, che si occupa della ricerca e la cura delle malattie degenerative. A capo dello studio Fabrizio Gelain e Angelo Vescovi. La nuova e sensazionale scoperta ha ricevuto la pubblicazione sulla rivista Pnas, curata presso l’Accademia delle Scienze negli Stati Uniti.
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