Educato, il nostro Brahms. Compita dev’essere, perciò, anche la sua tata, Greta. Ma ciò che Greta non sa ancora, nel momento in cui accetta il lavoro come babysitter in un desolatissimo villaggio inglese, colmo di misteri, è che Brahms non è altro che un paralizzante bambolotto di porcellana. Più inespressivo della Bambola Assassina, ma dotato di quell’agghiacciante immobilità che, di per se stessa, fa il film, è molto ligio alle norme. Il film cresce lentamente e con successo, con l’ansia di scoprire quali regole la giovane Greta non rispetti pedissequamente, innescando un gioco di morte dalle conseguenze fatali. Con Brahms, o segui le regole, o muori!
Sveglialo. Fallo studiare. Non salire in soffitta. Niente Ragazzi. Non coprirgli il viso. Dagli la buonanotte. Non lasciarlo solo. La sua famiglia lo tratta come un figlio, esattamente come quel figlio che ha perso tempo prima, in circostanze misteriose. Greta pensa sia stupido seguire quelle regole? Non sa che il solo pensare che tutto questo sia ilare la pone di fronte ad un grave rischio?
Una volta accettato il lavoro, basterà rispettare il volere della famiglia. Ma Greta, come in ogni horror che si rispetti, disobbedisce, mettendosi in pericolo. La storia di The Boy si può riassumere nella semplice conseguenza dell’inottemperanza di Greta.
Può lo spirito di un defunto, morto in circostanze misteriose e violente, incarnarsi in un bambolotto di porcellana, per cercare vendetta? Chissà, forse Brahms desidera più affetto che sangue. Ecco il Trailer di The Boy, nelle sale dal 14 maggio:
