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Mafia Capitale, Buzzi gela Zingaretti: “Venafro e Cionci presero soldi per lui”

Da Redazione

Agosto 02, 2015

Mafia Capitale, Buzzi gela Zingaretti: “Venafro e Cionci presero soldi per lui”

Mafia Capitale, Buzzi chiama in causa ZingarettiSi torna a parlare della torbida vicenda ‘Mafia Capitale’, che ha fatto indignare non poco i cittadini italiani. Una vicenda di loschi affari, corruzione, concussione ed altri gravi reati perpetrati anche, e soprattutto, da politici locali

 

Nelle ultime ore, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiosato le recenti parole di Salvatore Buzzi, che durante gli interrogatori avrebbe asserito: “Secondo Odevaine per il palazzo dell’Eur presero soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro, il segretario generale Cavicchia e Peppe Cionci per Zingaretti”.

“Non esiste e non può esistere nessuno, come pure sembrerebbe essere stato dichiarato, che chiede soldi per me“, ha rimarcato Nicola Zingaretti in un comunicato, aggiungendo che sporgerà querela “a tutela della mia dignità e onorabilità personale, chiunque affermi o abbia affermato il contrario”. A far irritare Zingaretti è stato un servizio mandato in onda dal Tg La 7, presentato da Enrico Mentana, relativo a diversi interrogatori a cui è stato sottoposto Buzzi. Quest’ultimo avrebbe rivelato agli inquirenti che “secondo Odevaine per il palazzo dell’Eur presero soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro, il segretario generale Cavicchia e Peppe Cionci per Zingaretti”.

Il presidente della Regione Lazio smentisce ogni addebito e dichiara: “L’unica riflessione che già da ora mi sento di fare è l’affacciarsi concreto del rischio di impraticabilità di campo per chi sta provando con dedizione e onestà a cambiare le cose in questa Regione. Da indiscrezioni di stampa contenute nel servizio di un tg emerge che il signor Salvatore Buzzi, in carcere dal 2 dicembre, avrebbe rilasciato dichiarazioni sui suoi atti corruttori diretti verso molte personalità politiche, nessuna della Regione Lazio. Sempre dallo stesso servizio e da alcuni articoli di stampa risulta che il signor Buzzi avrebbe dichiarato che il signor Luca Odevaine gli avrebbe riferito su atti corruttivi dietro l’acquisto del palazzo della Provincia di Roma e di notizie su accordi spartitori relativi alla gara multiservizi per gli ospedali del Lazio, tema questo già emerso nelle intercettazioni dell’inchiesta. Reputo queste affermazioni, se fatte, totalmente prive di ogni fondamento, a cominciare dalla notizia che ‘Zingaretti ha acquistato il palazzo prima che venisse costruito‘. Affermazione, quest’ultima, palesemente falsa”.

Il numero uno delle cooperative, dunque, fa tremare anche il governatore del Lazio Zingaretti che, tuttavia, respinge con fermezza ogni accusa. Zingaretti, comunque sia, è conscio della difficoltà di amministrare una regione come il Lazio in regime di legalità. “Le affermazioni di Buzzi, sono del tutto false, a partire dalla vicenda legata all’acquisto del palazzo della Provincia. La mia amministrazione provinciale ha avuto inizio nel 2008, abbiamo portato a conclusione un iter del 2005, condividendo la scelta di riunificare dentro un unico stabile le molte sedi distaccate della Provincia di Roma. Una scelta di risparmio per molti milioni di euro, sulla quale nel dicembre 2013 anche la Corte dei Conti decise di archiviare un’indagine sul tema difendendo la scelta”, ha evidenziato Zingaretti, cercando di dimostrare la falsità delle parole di Buzzi.

Contro Buzzi anche Venafro e Cionci, che hanno detto: “Affermazioni calunniose, evidentemente frutto di un tentativo disperato e ridicolo di confondere la ricostruzione dei fatti delittuosi. Chi le pronuncia ha tutto l’interesse a mentire spudoratamente”.

L’opposizione, però, è concorde nel ritenere che tutto quello che hanno riportato i media sia agghiacciante e che Zingaretti dovrebbe subito rassegnare le sue dimissioni. Valentina Corrado, capogruppo M5S, ha affermato: “Si dimetta oggi e lasci il Lazio libero di decidere se continuare a essere governato da chi ha stupito Buzzi per la propria voracità”. Più ‘morbido’, invece, il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Storace: “Fino alla prova del contrario reputo Zingaretti un avversario onesto circondato malissimo, ma non vorrei veder vacillare le mie impressioni”. Il centrodestra chiede a Zingaretti immediate delucidazioni riguardo a questa ‘torbida’ vicenda.

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