Natale 2015. Un italiano su 4, per fare regali ad amici e parenti si è affidato al web. Lo ha reso noto Coldiretti, sottolineando che i doni che hanno furoreggiato sono stati libri, articoli hi-tech e cibi. Insomma, gran parte degli italiani ha fatto shopping online in questo Natale 2015
Coldiretti ha dichiarato, inoltre, che il 45% degli italiani ha voluto farsi regalare qualcosa di necessario, che non si è potuto permettere durante il 2015. I cesti natalizi, pieni di prodotti enogastronomici, comunque, occupano sempre le prime posizioni dei regali di Natale.
I bimbi più piccoli hanno ricevuto articoli per l’infanzia, libri e vestiti; mentre gli adolescenti soprattutto libri, videogiochi e vestiti. La crisi, indubbiamente, ha nuovamente portato gli italiani a fare regali meno ‘sfarzosi’ e più utili; ecco perché i cesti natalizi hanno rappresentato uno dei doni più regalati.
Lo shopping online costituisce per molti italiani non solo il mezzo migliore per fare acquisti ma anche effettuare paragoni tra oggetti. Tanti cittadini del Belpaese, soprattutto i più attempati, si sono recati nei mercatini per acquistare i regali di Natale.
Che l’acquisto dei beni tramite la Rete stia spopolando anche in Italia l’ha sottolineato recentemente anche Cuponation, start-up di di Rocket Internet, secondo cui nell’arco dell’ultimo mese sono stati comprati online la bellezza di oltre 300 regali al minuto. Perché lo shopping online piace agli italiani? Beh, i motivi sono diversi, come la comodità di scegliere ed effettuare l’acquisto da casa; inoltre il web offre la possibilità di visionare tantissimi prodotti e paragonarli. Da non dimenticare, poi, che l’acquisto in Rete fa rispamiare.
Sebbene molti italiani, durante queste festività natalizie hanno fatto, o faranno compere online, l’Italia è ancora agli ultimi posti, in Europa, nel campo dell’e-commerce. Insomma, nel Belpaese ci sono ancora molti scettici che preferiscono vedere e toccare gli oggetti prima dell’acquisto. In Europa il 50% degli acquisti viene effettuato online; in Italia siamo, invece, attorno al 26%.
