Pasta al glifosato, aziende famose sulla graticola: tra verità e allarmismo

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La pasta al glifosato è finta sul banco degli imputati negli ultimi tempi. Molte associazioni che tutelano i consumatori hanno lanciato l’allarme relativo al livello eccessivo di glifosato nella pasta di grano duro. Ovviamente, tale composto non è presente nella pasta prodotta da tutte le aziende. GranoSalus, associazione fondata a Foggia, ha messo in evidenza, ad esempio, la tendenza di molti produttori di pasta italiani di importare materie prime dall’estero. Molto grano, ad esempio, è importato dall’estero. Ciò per soddisfare le richieste, per non disattendere gli standard di produzione. Tutto ciò, però, si ripercuote negativamente sulla qualità della pasta.

L’analisi di GranoSalus

GranoSalus ha affermato di aver esaminato attentamente in laboratorio la pasta di grano duro prodotta da 8 famose aziende italiane, ovvero Voiello, Barilla, Granoro, Coop, La Molisana, Garofalo, Divella e De Cecco.

Dalle analisi svolte in laboratorio dagli esperti di GranoSalus è emerso uno scenario sconfortante. Vediamo perché.

Sebbene sulle confezioni di pasta vendute da celebri aziende italiane ci sia scritto che il grano è 100% italiano, le analisi hanno dimostrato che il grano usato per la preparazione della pasta proviene dall’estero. Molte aziende italiane mentono?

La replica di Granoro

Granoro, per GranoSalus, userebbe solo grani stranieri. Nella pasta venduta da tale azienda sono state infatti rinvenute sostanze pericolose.

L’azienda Granoro non si è nascosta, anzi ha replicato all’accusa di GranoSalus sulla sua pagina Facebook.

“La nostra pasta ‘Dedicato 100% Puglia’ risponde perfettamente a quanto da noi dichiarato, essendo ottenuta non solo da grano italianissimo ma in particolare pugliese e pertanto contestiamo l’insinuazione contenuta nell’articolo secondo la quale avremo miscelato anche semola di grano estero con quello pugliese…’,  ha scritto Granoro.

Glifosato nella pasta: il servizio di Report

Il dibattito sul glifosato, noto diserbante usato in tutto il mondo, va avanti da molto tempo. Tracce di tale sostanza sono state trovate anche nella pasta venduta da note aziende italiane, come Barilla e Voiello.

A suscitare un certo allarmismo, tempo fa, era stato il programma Report, che aveva diffuso alcuni dati relativi al glifosato nella pasta commercializzata da note società italiane.

Il conduttore di Report, comunque, aveva precisato che le tracce di glifosato ‘sono ampiamente sotto i limiti di legge’.

Tracce infinitesimali di glifosato sono dunque presenti anche nella pasta. Niente paura perché, secondo gli esperti, tali quantità non rischiano di danneggiare la salute.

Chi proprio non vuole rischiare dovrebbe passare al bio.

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