Pensione anticipata: i lavori per cui non valgono i 67 anni
Da Redazione
Novembre 09, 2017
L’età pensionabile è giunta ad una nuova importante soglia: ben 67 anni!
Fortunatamente sono però ben 15-20mila le persone che potrebbero eludere il nuovo importante innalzamento, per 15 categorie di lavoro, definite in comune accordo tra il governo ed i sindacati, nell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi.
Andiamo subito a scoprire, come ambire alla pensione anticipata con i lavori per cui non valgono i 67 anni!
I lavori gravosi
Siamo giunto ad una nuova importante soglia per quanto concerne l’età pensionabile, scattata a ben 67 anni, per il prossimo 2019: una soglia che fortunatamente risparmia 15 categorie di lavori, considerati troppo gravosi.
Erano 11 le categorie già interessate dall’Ape, che includono ad esempio maestre, infermieri turnisti, macchinisti ed edili, a cui sono state infatti aggiunte nuove categorie per i lavori gravosi, tra cui: gli agricoli, i marittimi compresi i pescatori, i siderurgici e gli stampatori a caldo, compresi gli operai che lavorano gli oggetti metallici.
Dall’incontro tecnico tenutosi ieri tra il governo ed i sindacati, sono state delineati infatti nuove categorie per i lavori gravosi, che saranno esentati dall’aumento della soglia dell’età pensionabile.
L’età per la pensione
La proposta, messa sul tavolo tecnico i Palazzo Chigi, dal governo in collaborazione coi sindacati, prevede tra i requisiti per accedere alla pensione anticipata bisogna:
- aver raggiunto almeno i 36 anni di contributi;
- aver svolto la mansione gravosa per almeno 6 anni continuativi, nell’arco degli ultimi 7 anni.
Requisiti verso i quali, fanno sapere i sindacati, il governo pare aver mostrato però delle “aperture“.
Ma attenzione, perché lo stop della proposta del governo, è da attribuirsi all’adeguamento dell’età di vecchiaia e non agli scatti dell’anzianità contributiva.
Le persone interessate sono ben 15-20mila, per una percentuale del 10% dei pensionamenti stimati per il 2019. Percentuale a cui potrebbero essere aggiunte nuove categorie, come ad esempio il settore della sicurezza, con ad esempio poliziotti, finanzieri, guardie giurate, eccetera, in età pensionabile a 62 anni, dal 2019 maggiorati di 5 mesi.
Il confronto
Secondo i sindacati comunque, la modifica è ancora insufficiente, tanto che sembra il confronto andrà ancora avanti, con appuntamenti già fissati per giovedì e lunedì prossimo.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan di contro precisa però che: “Non si possono toccare i pilastri in quanto sarebbe un rischio per l’intero sistema del Paese” e seppur conferma essere esatto identificare i lavori gravosi “Il meccanismo di adeguamento dell’età, ad oggi si può migliorare in modo marginale”.
Sembra comunque prendere forma l’idea di creare una commissione scientifica ad hoc, con ministeri ed istituti come l’Inps e l’Inail, per studiare una diversa speranza di vita per le diverse tipologie di lavori.
Come dalle parole del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo in un’intervista a Chianciano al Consiglio nazionale della Uil pensionati infatti: “Il meccanismo automatico legato all’aspettativa di vita della popolazione, applicato indifferentemente a tutti i lavori, che non sono tra loro uguali, crea problemi” ed ha aggiunto “Ecco perché abbiamo proposto di creare una Commissione tecnico-scientifica, con rappresentanti del Governo e delle parti sociali, onde verificare, settore per settore, quali sono i lavori gravosi”.
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