Pierpaolo Pasolini: “Salò o le 120 Giornate di Sodoma” in Sala, Versione Restaurata

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Pierpaolo Pasolini: 40 Anni Fa Moriva un Grande Intellettuale Italiano

Pierpaolo Pasolini: 40 Anni Fa Moriva un Grande Intellettuale ItalianoSono passati 40 anni dalla morte del grande intellettuale, regista, scrittore, attore e poeta Pierpaolo Pasolini, e ancora ci sono molti punti d’ombra sulla sua scomparsa. Per commemorare i 40 anni dalla scomparsa del grande intellettuale italiano è stato deciso di proiettare nuovamente nei cinema italiani “Salò o le 120 giornate di Sodoma” nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e Csc-Cineteca Nazionale

 

Per i giudici il responsabile della morte di Pasolini è Pino Pelosi, che ha già pagato il suo conto con la giustizia italiana. Per molti, però, dietro al decesso del grande intellettuale italiano c’erano altre persone. C’è chi ha chiamato in causa anche i ‘poteri forti’.

“Scriva che è tutto ‘no schifo, che erano in tanti, lo hanno massacrato quel poveraccio. Pe’ mezz’ora ha gridato mamma, mamma, mamma. Erano quattro, cinque”, rivelò il pescatore Ennio Salvini al giornalista Furio Colombo all’indomani della morte di Pierpaolo Pasolini, avvenuta nei presso dell’Idroscalo di Ostia. In realtà, Pasolini si aspettava di fare una fine del genere. Qualche tempo prima di morire disse: “Lo sanno tutti che io le mie esperienze le pago di persona… Ma io continuo a dire che siamo tutti in pericolo.

La sera precedente a quella dell’omicidio, Pasolini si era recato a Stoccolma ed aveva partecipato a un convegno nel corso del quale le venne fatta una domanda sulle accuse e sui processi subiti per i suoi film e opere letterarie. La risposta lasciò di stucco i presenti. “Il ruolo dell’intellettuale è di non avere ruoli, di essere la contraddizione vivente di ogni ruolo. Dovere dell’artista è di rivelare la falsa tolleranza concessa dal potere e che rende la gente infelice imponendole doveri ancor piú onerosi invece di darle libertà. Io stesso ho troppa libertà nel mio lavoro, vale a dire una falsa libertà”, affermò Pierpaolo davanti a tantissime persone.

L’asserzione di Pasolini fece riflettere Bengt Holmquist, noto critico letterario, che scrisse: “Il suo era un talento di respiro raramente visto prima. Per avere un equivalente si dovrebbero immaginare Sartre, Böll e Bergmann nella stessa persona. Vederlo in persona era di per sé un avvenimento: aveva l’abilità di trasformare ogni sorta di problemi in qualcosa che ha senso, la semplicità e la lucidità di chiarire il più complicato dei fenomeni. Che qualcosa lo preoccupasse era facile da capire, ma non sembrava che avesse a che fare con la vita privata. Quel che piú lo assillava era quanto succedeva in Italia”.

Siamo sicuri che l’unico responsabile della morte di Pierpaolo Pasolini è il ‘ragazzo di vita’ Giuseppe Pelosi?

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