Quando una casa è considerata di lusso

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Per capire quando una casa può essere considerata di lusso è necessario fare riferimento all’articolo 33 del cosiddetto decreto semplificazioni, vale a dire il d. lgs. n. 175 del 21 novembre del 2014, che ha modificato i parametri che devono essere valutati per identificare le abitazioni di lusso. Tali criteri sono utili anche per sapere se si ha diritto a beneficiare dell’agevolazione prima casa in relazione all’imposta sul valore aggiunto, che corrisponde alla riduzione dell’aliquota al 4% agli atti imponibili Iva che riguardino gli immobili considerati. L’aliquota Iva al 4% si applica per gli atti di costituzione di diritti reali o per gli atti di trasferimento che riguardano case di abitazione, già esistenti o ancora in corso di costruzione che possano essere classificate in una categoria catastale differente dalla A1, dalla A8 o dalla A9.

In termini più semplici, rientrano nella categoria delle abitazioni di lusso quelle della classe catastale A1, che comprende le abitazioni di tipo signorile, quelle della classe catastale A8, che comprende le abitazioni in ville, e quelle della classe catastale A9, che comprende i palazzi e i castelli caratterizzati da un eminente pregio dal punto di vista storico o artistico. Navigando su https://www.italy-sothebysrealty.com/it/s/affitto/residenziale.aspx, ci si può imbattere in un vasto assortimento di ville di lusso in affitto, grazie a cui si può sognare immergendosi in un mondo di eleganza e di classe.

E se una casa non è di lusso?

Nel caso in cui la dicitura che segnala un’abitazione di lusso venga riportata in maniera impropria in un annuncio o in un’inserzione, chi inserisce tale formula pensa di essere furbo ma in realtà si tira la zappa sui piedi da solo: insomma, pensa di catturare l’attenzione attribuendo la qualifica “di lusso” a un immobile che non ne ha diritto, ma in realtà finisce per allontanare i potenziali acquirenti, dato che per un’abitazione di lusso è prevista una imposta di registro pari al 9% e non all’1. Per essere certi di scegliere ville di lusso in affitto di qualità non si può fare altro che affidarsi a un’agenzia del settore di comprovata esperienza.

La classificazione del passato

In passato per definire un’abitazione di lusso non si faceva riferimento alle categorie catastali: venivano definite di lusso, invece, tutti gli immobili che presentavano più di un ascensore per ciascuna scala, i terrazzi con una superficie di più di 65 metri quadri a servizio di una sola unità immobiliare urbana e una superficie complessiva di non meno di 160 metri quadri, non comprendendo nel computo i posti auto, i box, le scale, le soffitte, le cantine, i balconi e i terrazzi. La presenza di un montacarichi è un’altra delle caratteristiche che può rendere di lusso un’abitazione: è quello che avviene in un immobile con meno di 4 piani. Lo stesso dicasi per le pareti che sono rivestite con materiali di pregio.

La mansarda

La sentenza 114/01/12 della Commissione tributaria regionale di Trieste ha sancito che anche la mansarda deve essere tenuta in considerazione per il computo dei metri quadri che permettono di identificare i requisiti relativi alla definizione di un’abitazione di lusso anche nel caso in cui la mansarda stessa non sia stata ritenuta abitabile. La sentenza 10807 della Cassazione, invece, ha ritenuto superficie utile quella dei piani seminterrati, anche se non sono abitabili. Appare evidente, quindi, che il supporto di un tecnico può essere indispensabile per capire se si ha a che fare o meno con una casa di lusso: un aspetto che incide in modo inevitabile sui costi.

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