Quello che mangi fa la differenza: i consigli dell’esperto Massimo Bonucci
Da Redazione
Aprile 01, 2018
Una volta appurato che un’alimentazione sana allontana il cancro e tante altre malattie, viene da chiedersi quali sono cibi da consumare per scacciare il tumore. Una risposta alquanto esaustiva è contenuta nel nuovo libro di Massimo Bonucci (esperto in oncologia medica e presidente di Artoi, l’Associazione di ricerca per la terapia oncologica integrata), intitolato ‘Quello che mangi fa la differenza. I cibi consigliati e quelli da evitare per prevenire e curare il male’ ed edito dalla Newton Compton Editori.
Il ruolo fondamentale dell’alimentazione
Il volume di Massimo Bitonci chiarisce con quali armi, oggi, si combatte meglio il tumore. ‘La nostra vita biologica è il risultato di una continua interazione tra le diverse parti dell’organismo che si relazionano e si scambiano informazioni, sia in condizioni di salute che di malattia. Pensare di prevenire la malattia o curarla come fossimo divisi in compartimenti è un errore da evitare, la salute è il frutto di equilibrio tra diversi fattori e l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale in questa partita’, ha dichiarato l’oncologo italiano.
Nel libro viene evidenziato che la cura oncologica integrata, strumento innovativo per curare le neoplasie non allontana le altre terapie ma le arricchisce. Bitonci non nega assolutamente l’importanza della chirurgia e la cura farmacologica ma ritiene che la loro efficacia sia maggiore se integrate con fitoterapia, agopuntura, omeopatia e alimentazione.
Limitare gli effetti collaterali delle cure
L’integrazione è fondamentale, secondo lo specialista, per migliorare la qualità della vita del paziente, favorire una guarigione in tempi brevi e limitare gli effetti collaterali delle cure. E’ erroneo, per Bonucci, dire che un paziente oncologico può mangiare qualsiasi alimento. Chi è stato colpito da un cancro dovrebbe evitare alimenti, sempre secondo lo specialista, come carne, carboidrati raffinati e latticini.
La vera lotta contro il tumore, secondo Bonucci, inizia a tavola, consumando determinati alimenti e bandirne altri. Parlando di terapia integrata in oncologia, il presidente di Artoi aveva dichiarato 3 anni fa durante un’intervista: ‘L’obiettivo è quello di diminuire gli effetti collaterali della chemioterapia utilizzando le diverse terapie per alleviare l’impatto fisico e per migliorare i risultati della cura. Il nostro approccio è complementare alla chemioterapia: ad essa vengono solo affiancati altri metodi di trattamento, partendo dal presupposto che la neoplasia coinvolge tutto l’organismo dal punto di vista fisico e psichico e non deve essere considerata solo come l’alterazione di alcune cellule’.
I farmaci naturali e biologici
Bonucci aveva anche argomentato che ‘l’integrazione alla chemioterapia può avvenire in vari modi. Ciò che maggiormente ci differenzia dalla cura tradizionale è l’approccio rispetto alla fase successiva al trattamento, durante la quale il malato non può essere lasciato solo, ma deve essere seguito passo passo con l’uso di sostanze che riducono il rischio di una ricaduta. Esistono molte sostanze che possono aiutare e che giocano un ruolo importante per il sistema immunitario. Bisogna scegliere i farmaci naturali e biologici che consentono di ottenere il risultato migliore per la qualità di vita del paziente’.
Quello che il dottor Bonucci vuole spiegare col suo ultimo saggio è che la chemio e le altre terapie tradizionali contro il cancro sono più efficaci se unite ai farmaci naturali e biologici.
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