Reddito di cittadinanza: a chi spetta, come richiederlo e le regole per ottenerlo

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Il reddito di cittadinanza (Rdc), conosciuto anche come reddito di sussistenza o reddito di base incondizionato, è un’erogazione monetaria distribuita – a intervalli di tempo regolari stabiliti – a persone dotate di cittadinanza e residenza, indipendentemente dal sesso, dall’orientamento religioso e dell’attività lavorativa effettuata o non effettuata. Il reddito di cittadinanza è cumulabile con altri redditi, come quello da lavoro, da impresa o da reddito. Con la formulazione delle norme specifiche che regolano l’ottenimento del reddito di cittadinanza da parte degli italiani si ha, finalmente, un quadro fisso di coloro che possono giovarne.

Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza: quanto valgono

24 pagine e 27 articoli: sono questi i numeri definitivi del decreto legge che riguarda reddito di cittadinanza e quota 100. In base a questi stessi sono stati definiti, nel dettaglio, tutti i parametri che riguardano l’ottenimento del reddito e della pensione di cittadinanza, ma non solo: sono state previste anche le sanzioni per i più furbi ed è stato chiarito che il reddito sarà “a fisarmonica”, in base a quella che è la flessibilità dei fondi dello Stato.

Il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza scatteranno dal mese di aprile 2019 e decorrerà dal mese successivo a quello della richiesta. Il beneficio ha un valore di 500 euro al mese (6000 euro all’anno) a cui vanno ad aggiungersi 280 euro al mese (3360 euro all’anno) per il sostegno all’affitto: il sostegno per chi ha un mutuo è di 150 euro al mese (1800 euro all’anno). Il minimo per un nucleo familiare formato da un solo componente è, quindi, di 780 euro al mese, mentre il massimo per una famiglia di 3 adulti e 2 minorenni è di 1330 euro al mese.

Quanto alla pensione di cittadinanza, invece, ha un valore di 650 euro al mese (7560 euro all’anno) per la scala di equivalenza, a cui si vanno ad aggiungere i 150 euro al mese (1800 euro all’anno) di sostegno d’affitto. Complessivamente, il reddito di cittadinanza non può superare il valore di 9360 euro all’anno e non può essere inferiore a 480 euro all’anno.

A chi spetta il reddito di cittadinanza

I beneficiari del reddito di cittadinanza sono tutti i cittadini italiani o stranieri (di paesi europei o meno) in possesso di permesso di soggiorno e residenti in Italia da almeno 10 anni. Il reddito spetta a coloro che hanno un Isee annuo inferiore a 9360 euro, un patrimonio immobiliare non superiore a 30mila euro, un patrimonio mobiliare dal valore non superiore di 6000 euro (accresciuto di 2000 euro per ogni membro della famiglia, fino ad un massimo di 10mila euro).

Il valore del reddito dovrà essere inferiore a 6000 euro annui, moltiplicati per la scala di equivalenza in base al numero di figli e alla casa di proprietà: se la casa è in locazione, la soglia aumenta fino a 9360 euro all’anno, mentre per le pensioni di cittadinanza il massimo è di 7560 euro annui.

Chi non può giovare del reddito di cittadinanza

Non tutti potranno, tuttavia, giovare del reddito di cittadinanza: al di là di coloro che non sono residenti in Italia da almeno 10 anni, altre categorie di persone sono state escluse dall’ottenimento del sussidio anti-povertà.

Per ottenere il Rdc non bisogna aver acquistato un’automobile sei mesi prima della richiesta del sussidio, o un’auto di cilindrata superiore a 1600 cc (o moto superiore a 250 cc) due anni prima. Sono esclusi dall’ottenimento del reddito anche coloro che possiedono navi o imbarcazioni da diporto, così come coloro che si trovano in carcere. In ultimo, non otterranno il sussidio coloro che si trovano in istituti di cura di lunga degenza a carico dello Stato e coloro che si sono licenziati dal lavoro 12 mesi prima della richiesta.

Sanzioni previste per chi fornisce dati falsi

Nel decreto legge che riguarda reddito di cittadinanza e quota 100 sono state stabilite anche le sanzioni che riguardano coloro che forniscono dati falsi nel momento della richiesta. Chi occulta redditi o patrimoni o chi lavora a nero potrà essere punito perderà il beneficio, dovrà restituire quanto ottenuto in modo illecito e sarà punito con una reclusione da 1 a 6 anni. Potrà richiedere nuovamente il sussidio solo dieci anni.

Il reddito potrebbe restringersi se mancheranno i fondi

Secondo quanto emerso dal decreto legge che riguarda il reddito di cittadinanza e la quota 100, il valore del reddito di cittadinanza non sarà fisso, ma il sussidio sarà “a fisarmonica”: in altre parole, se mancheranno i fondi, gli assegni si restringeranno a seguito della riformulazione dei calcoli.

Nel caso in cui i fondi verranno a mancare, ci sarà una rimodulazione finanziaria dell’ammontare del beneficio: dai 500 euro al mese di base si potrebbe scendere fino a 300. 

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