Referendum autonomia: 98% dei veneti ha detto sì

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Referendum sull'autonomia: il sì di Lombardia e VenetoIeri, 22 ottobre 2017, chi risiede in Lombardia e in Veneto si è dovuto recare alle urne per il referendum sull’autonomia. Seggi aperti dalle 7 alle 22. L’affluenza è stata abbastanza alta in entrambe le regioni che richiedono maggiori poteri e un minore ‘soffocamento’ dello Stato centrale. L’affluenza alle urne, in Veneto, si è attestata al 58%. Il 98% dei veneti ha detto sì. Il Veneto vuole l’autonomia, quindi più poteri. Adesso c’è bisogno di una proposta di legge e soprattutto l’approvazione parlamentare. Il governatore Zaia gioisce e dice che già oggi discuterà con la Giunta regionale il progetto di legge sull’autonomia, che sarà una sorta di ‘contratto’ da trasmettere all’Esecutivo. Come previsto, il Veneto si è schierato per il sì. Tale regione è tra le più autonomiste d’Italia e il referendum di ieri lo attesta. Zaia ha affermato: ‘Noi chiediamo tutte le 23 materie, lo dico subito, e i nove decimi delle tasse. Incontreremo il presidente del Consiglio quando il nostro progetto sarà pronto’. Il Veneto alza la testa e chiede allo Stato tanti poteri. Chiede l’autonomia.

Maroni felice

Il referendum sull’autonomia è stata una valida occasione per testare anche ‘l’aria che tira’ in Lombardia, per verificare cosa ne pensano i lombardi di una regione più indipendente. Anche in tale regione lo scenario è simile a quello veneto. Maroni ha detto nelle ultime ore che ‘nelle proiezioni che abbiamo oltre il 95% dei cittadini ha detto sì, il 3% no. Io non esulto, sono felice; sono soddisfatto, ringrazio i milioni di cittadini lombardi che sono andati a votare, hanno votato sì, e mi hanno dato questo mandato storico di ottenere l’autonomia vera della Regione Lombardia…’.

L’affluenza alle urne in Lombardia, in occasione del referendum sull’autonomia, si è attestata attorno al 40% degli aventi diritto. Anche in tale regione c’è dunque tanta voglia di indipendenza dallo Stato che ‘succhia’ denaro e chiede sacrifici.

‘Da domani partiranno le procedure per avviare il tavolo, cominciando in Consiglio regionale, sentiti gli enti locali, come prevede la Costituzione. E nei prossimi giorni convocheremo tutti gli stakeholder per poi presentare la richiesta al Governo’, ha spiegato il governatore lombardo.

Lombardia e Veneto, a giudicare l’esito del referendum sull’autonomia, richiedono maggiore indipendenza. Ne è convinto anche Gianclaudio Bressa, sottosegretario per gli Affari regionali, rimarcando che l’Esecutivo nazionale acconsentirà a trattare con le due regioni del Nord nuove forme di autonomia e risorse finanziarie, ‘come del resto sta già avvenendo con la Regione Emilia Romagna’.

Inizia il lungo cammino verso l’autonomia

Veneto e Lombardia iniziano così il loro camminano verso l’autonomia. Già da oggi i governatori e il loro staff saranno al lavoro per approntare una bozza di proposta di legge che dovrà essere presentata al Governo. Gentiloni e l’Esecutivo italiano si sono detti più volte disponibili a trattare nuove forme di autonomia per Lombardia e Veneto.

Maroni è felicissimo ma non molti della Lega Nord, che hanno fatto notare la differenza, per affluenza e consensi, tra Lombardia e Veneto. A pretendere le dimissioni di Maroni è il cofondatore di Grande Nord Roberto Bernardelli: ‘La mancanza del 51% è una sconfitta del presidente’.

Quando le urne sono state chiuse, Maroni si è anche per il ‘voting machine’, ossia il sistema elettronico di voto.

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