Come al solito, quando arriva il grande caldo arrivano anche le stangate. Molti l’hanno già definita “la stangata d’estate”. In sostanza chi ha una scheda ricaricabile nel cellulare non pagherà più la ‘tassa’ del canone ogni mese, ma ogni 4 settimane. Sembra una quisquilia ma non è così, visto che i canoni non si rinnoveranno più, mediamente, ogni 30 giorni ma ogni 28.
Marco Pierani, coordinatore dei rapporti istituzionali di Altroconsumo, ha reso noto, durante un’intervista a Repubblica, che tutto inizierà “da agosto. E si tratta di un rincaro pari all’8%, una sorta di bolletta in più, o una 13esima per i gestori telefonici”. Altroconsumo ha sottolineato che Tim, Vodafone e Wind “sono passati a offerte ricaricabili con canoni ogni 28 giorni, ogni 4 settimane, invece che una volta al mese”.
Sempre Altroconsumo ha precisato che Tim introdurrà la novità alle nuove tariffe e a quelle vecchie dal 2 agosto. Le notifiche mediante sms sarebbero state inviate già agli utenti, assieme all’informazione che le telefonate di domenica saranno gratuite per 3 mesi. Ovviamente, chi non apprezza la novità ha diritto, per legge, alla disdetta gratuita. Il passaggio al canone a 28 giorni da quello mensile avverrà senza il pagamento di nessun costo
Wind e Vodafone passano dal canone mensile a quello ogni 28 giorni a parità di costo, ma senza alcuna offerta o chiamate gratis di domenica. Insomma, gli italiani stanno per essere colpiti dall’ennesima stangata delle compagnie telefoniche. C’era da aspettarselo, visto che il comportamento di Tim, Vodafone, H3G e Wind non è stato poi così trasparente, almeno a detta di Antitrust e Agcom che esaminando il comportamento dei 4 colossi relativamente all’attivazione di servizi in abbonamento indesiderati.
A molti utenti sarà capitato ricevere di ricevere un sms che avverte dell’attivazione di un servizio spesso relativo a suonerie e sfondi da scaricare dietro il pagamento di somme esorbitanti. Molti clienti hanno perso tanto denaro per colpa di questo atteggiamento delle compagnie telefoniche. Agcom e Antitrust hanno iniziato così a ricevere molte lamentele in merito, ed ora vogliono fare chiarezza interpellando proprio Tim, Vodafone, Wind e H3G. Sembra che, in virtù di accordi siglati coi fornitori dei suddetti servizi, siano proprio gli operatori a dare, successivamente al clic sul messaggio, il numero di telefono dell’utente a cui, nel giro di pochi secondi, viene sottratto molto credito telefonico.
L’Antitrust ha fatto sapere che il suo compito, ora, è valutare se il comportamento dei 4 colossi telefonici sia legittimo; l’Agcom, invece, afferma che l’attivazione di tali servizi non può avvenire solo con 2 click ma il cliente deve inserire il suo numero. Solo in tal caso l’operatore potrà procedere all’addebito. Gli operatori telefonici, ovviamente, hanno respinto ogni addebito, sostenendo la legittimità del loro atteggiamento. Chiaramente vogliono proteggere una fonte di lucro che l’anno scorso ha permesso di racimolare ben 1 miliardo di euro.
Certo, le pratiche degli operatori telefonici, in Italia, non sono sempre state così cristalline, o meglio non molto comprensibili a chi non è esperto del mondo della telefonia. Intanto ricordiamo che dal prossimo 21 luglio i clienti Vodafone e Tim dovranno pagare per il servizio di avviso di chiamata. Niente più gratuità, dunque. Tim prevede un costo di 1,90 euro ogni 4 mesi; Vodafone, invece, fisserà un tot giornaliero, pari a 6 centesimi. Anche in tal caso, ogni gestore dovrà notificare il cambiamento, mediante un sms, ai clienti. Qualora l’sms non dovesse prevenire ai clienti, non è arduo disattivare il servizio: Tim, infatti, mette a disposizione il numero 40920; Vodafone, invece, il numero gratuito 42070. Ovviamente la disattivazione potrà avvenire anche online; basta andare sul sito della Tim o sul sito Vodafone e seguire la procedura indicata.
