Roma, Mattia Stella si dimette: stretto collaboratore Ignazio Marino

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Roma, dimissioni Mattia Stella

Roma, dimissioni Mattia StellaPer Ignazio Marino governare Roma diventa sempre più difficile. Numerosi problemi da affrontare, e poi, la vicenda ‘Mafia Capitale’, pesa come un macigno. Nelle ultime ore ha deciso di lasciare anche il braccio destro di Marino, Mattia Stella.

“Ho svolto il ruolo di responsabile dell’attuazione del programma e di referente per le relazioni con le realtà sociali ed economiche e, prima ancora durante la campagna elettorale quale responsabile del programma, con l’entusiasmo di un ragazzo di trent’anni, cresciuto in questa città, che, senza aver mai ricoperto incarichi di responsabilità politica o amministrativa voleva cambiarla in meglio, soprattutto per i miei coetanei. Ho agito con lo sguardo di chi credeva nella buona fede degli interlocutori, sempre in coerenza con il mandato amministrativo di Ignazio Marino”, recita la missiva di dimissioni che ieri Stella ha consegnato al primo cittadino della Capitale.

La lettere di dimissioni di Mattia Stella continua così: “Ho agito da un ruolo che non mi dava nessun genere di potere gestionale e difatti non ho adottato alcun genere di atto amministrativo, era un incarico che mi portava ad avere numerosi contatti che, come dimostrato dagli atti d’indagine erano consueti e abituali per tutti coloro che a vario titolo e livello operavano nella segreteria del Sindaco e nelle altre postazioni di supporto politico. Ho vissuto questi mesi con la tranquillità di chi non ha fatto nulla di male, di chi non c’entra nulla in tutta questa vicenda, di chi non è in alcun modo indagato: è stata una prova dura che ho voluto superare. Come accaduto ad altri protagonisti inconsapevoli di questa storia, nessun elemento mi avrebbe potuto portare a comprendere il contesto nel quale mi stavo muovendo. La certezza di aver agito bene è testimoniata dalla mia lontananza dai fatti di cui si è parlato in questi mesi e dal non essere soggetto indagato. Mi fermo qui, con la consapevolezza di aver dato, su molti aspetti importanti per il cambiamento di questa città, un contributo coerente con il programma del sindaco ed anche con i miei ideali e la mia esperienza civica da sempre legata alla divulgazione della Costituzione Repubblicana nelle scuole accanto a persone come Oscar Luigi Scalfaro, Massimo Rendina, Leopoldo Elia, Sandra Bonsanti, Ferdinando Imposimato, Alessandro Pace e molti altri. Questa era ed è la mia storia politica, totalmente estranea ed esterna al contesto politico romano. In questi due anni ho visto e conosciuto molte persone e, nel lasciare questo incarico resta forte la convinzione che nella nostra città siano tante le energie culturali, sociali, imprenditoriali e creative per potersi riprendere con forza il ruolo di Capitale d’Italia. Soprattutto tra i più giovani e penso all’esempio straordinario dei ragazzi di Qrami ed Equoevento. Ringrazio tutte le persone con le quali ho condiviso questa esperienza, a partire da tutti i dipendenti capitolini dai quali è necessario ripartire per ricostruire la forza e l’orgoglio dell’Amministrazione capitolina, come mi ha insegnato Bruno, storico guardiaportone da poco andato in pensione con il quale tante volte ci siamo trovati a viaggiare insieme sulla metropolitana. Ringrazio il Sindaco cui lascio tante idee e tanto lavoro. Sono convinto che con l’amore e con la passione che lo contraddistingue saprà valorizzarli, ad iniziare dalle azioni da compiere per consentire alla nostra città di essere a misura dei bisogni delle bambine e dei bambini, progetto cui ho dedicato il massimo delle mie energie e su cui tantissime cose è necessario e doveroso compiere. Con questa scelta non intendo fare un passo in dietro ma faccio due passi avanti, forte della mia storia e onestà perché non si spezza un canna incrinata e non si spegne un lucignolo fumante”.

Dalla lunga missiva dell’oramai ex addetto alla segreteria del sindaco, Mattia Stella, emerge una volontà di sottolineare l’estraneità alla vicenda ribattezzata ‘Mafia Capitale’. Rammentiamo che Stella è citato negli atti ma non indagato.

Il primo cittadino di Roma ha accolto le dimissioni di Stella ed ha divulgato una nota di cui riportiamo il contenuto: “Questa sera ho accolto e condiviso con Mattia Stella, responsabile dell’attuazione del programma e dei rapporti con le realtà economiche e sociali, la proposta di cessare da questo incarico. Mattia Stella ha dato un contributo intelligente, sapiente e determinante nel corso di questi due anni di mandato, ha assunto diverse responsabilità con lo spirito di servizio e di dedizione di un giovane chiamato a un importante incarico. Il suo nome è emerso, da persona estranea ai fatti, in una vicenda molto dura ed è stata mia premura, sin dal dicembre scorso, di accompagnarlo anche umanamente nell’affrontare una situazione che avrebbe potuto condizionare pesantemente il suo stato emotivo. Mattia, pur essendo dotato di straordinarie qualità intellettuali e culturali, non ha avuto un ruolo gestionale, non ha mai adottato nessun atto amministrativo ma ha dato il suo supporto prezioso e concreto in tantissime azioni di cambiamento per perseguire trasparenza e discontinuità col passato con un lavoro quotidiano di monitoraggio sull’attuazione di obiettivi generali e specifici”.

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