Sacchetti frutta a pagamento solo in Italia: perché?

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Sacchetti frutta Italia pagamento

Sacchetti frutta Italia pagamentoDal 1 gennaio 2018, come sapete, è entrata in vigore la normativa sui sacchetti biodegradabili per la frutta a pagamento. Solo in Italia accade ciò. In nessun altro Paese europeo si pagano i sacchetti della frutta. Perché è stata introdotta tale normativa nel Bel Paese? A dare una spiegazione ci ha provato il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti che, in riferimento ai sacchetti biodegradabili a pagamento, ha parlato di ‘un atto di civiltà ecologica che pone l’Italia all’avanguardia nel mondo della protezione del territorio e del mare dall’inquinamento da plastiche e microplastiche’. Le critiche sul pagamento delle buste, per il ministro, sono solamente occasioni di strumentalizzazione pre-elettorale.

Consumatori potranno portarsi sacchetti da casa?

Il ministro dell’Ambiente Galletti ha provato a smorzare le polemiche sui sacchetti biodegradabili a pagamento, rivelando che sta discutendo insieme al ministro della Salute sull’eventualità di consentire ai consumatori di portarsi sacchetti da casa.

‘Oggi noi siamo orgogliosi del lavoro fatto per gli italiani e per l’ambiente e d’essere apripista in Europa e in Europa in questo settore’, ha precisato il ministro.

Galletti ha ricordato che l’Italia, nel 2011, è stata la prima nazione europea ad eliminare i sacchetti di plastica, facendo storcere il naso, almeno inizialmente,  all’Europa. Col passar del tempo, gran parte dei Paesi europei ha seguito l’esempio italiano.

Come funziona le legge sui sacchetti biodegradabili?

Sono passati già 4 giorni dall’entrata in vigore della nuova normativa sui sacchetti per la frutta a pagamento ma molti consumatori sono ancora confusi.

C’è chi contesta le nuove regole e chi le difende, come il ministro Galletti, Filctem (sindacato dei chimici) e ovviamente gli ecologisti. Cosa dice l’ex premier Renzi? Beh, ha fatto spallucce, limitandosi ad affermare che l’Italia ha solamente attuato le regole europee.

D’ora in avanti i sacchetti biodegradabili devono essere pagati dal consumatore. Ciò per rendere responsabili i consumatori, che potranno dunque riutilizzare i sacchetti per la raccolta dei rifiuti organici. Ciò accade già con le borse della spesa.

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