San Valentino, Ostriche e Champagne non Sono Cibi più Afrodisiaci
Da Redazione
Febbraio 12, 2016
San Valentino si avvicina e gli innamorati di tutto il mondo si apprestano a festeggiare. Ebbene, ostriche e champagne non sarebbero i cibi migliori per ‘elettrizzare’ la serata. Sfatato un mito?
Secondo 7 esperti su 10, per vivere una serata di San Valentino ‘movimentata’ si dovrebbero consumare cibi tipici della dieta mediterranea, ovvero pesce, ortaggi e frutta. Ecco allora che i menù del prossimo San Valentino saranno prevalentemente a base di capperi, carciofi e olive, alimenti altamente afrodisiaci. Una curiosità: le proprietà ‘eccitanti’ del cappero sono menzionate anche nella Bibbia.
Il menù perfetto per risvegliare la passione in occasione della festa degli innamorati è frutto di uno studio commissionato dal Polli Cooking Lab, Osservatorio toscano sulle tendenze alimentari. Sono stati interpellati ben 130 esperti in materia, come chef e sessuologi, tutti concordi nel ritenere che i cibi tipici della dieta mediterranea accendono la passione, quindi ottimi per la serata di San Valentino.
Roberto Conti, executive chef del ristorante Trussardi alla Scala di Milano, ha spiegato:
“Ritengo che il cibo già per sua natura sia passione, dalla scelta degli ingredienti sino alla degustazione e alla condivisione. La dieta mediterranea è la massima espressione della passione per il benessere, una dichiarazione d’amore per il palato, la celebrazione dell’equilibrio tra salute e gusto. In questa direzione, i prodotti che la definiscono sono ottimali per creare piatti capaci di coinvolgere tutti i sensi in un’esperienza che non parla solo al palato, ma anche alla vista e all’olfatto. La mia proposta per scatenare la passione prevede come antipasto gambero rosso crudo, rose, zenzero e mandorle, a seguire un risotto al lime, capperi e scampo e, come secondo, un trancio di Fassona piemontese con carciofi violetti all’agro”.
Gli alimenti non indicati, invece, per la serata di San Valentino, perché ‘intorpisdiscono’ la passione, sono le fritture, gli alcolici, gli insaccati e i formaggi stagionati. Il nutrizionista e gastroenterologo Luca Piretta ha detto:
“Gli alimenti afrodisiaci svolgono il loro ruolo mediante il rilascio di ossido nitrico, che agisce consentendo la vasodilatazione… Per evitare indesiderati effetti inibitori è importante evitare gli eccessi nell’assunzione di vino e sostanze alcoliche che, nonostante l’iniziale azione disinibitoria, con il passar del tempo fanno prevalere l’effetto inibitorio e induttivo della sonnolenza e in alcuni casi della cefalea…”.
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