Secondwife: la community per trovare la seconda moglie

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News imperdibili che arrivano dalla Gran Bretagna, ove è nata Secondwife: la community per trovare la seconda moglie!
Dopo Facebook, Netlog, Badoo, Twitter, Likedin, Hi5, Myspace e chi ne ha più ne metta, è nata infatti Secondwife, una nuova community con già all’attivo più di 100mila utenti, grazie alla quale una moglie … o più precisamente una seconda moglie! Andiamo a scoprire meglio di cosa si tratta …

La community di Secondwife

Una community virtuale o comunità online, che dir si voglia, è un gruppo di persone (utenti) di Internet, che si scambiano messaggi e che partecipano attivamente ad un forum di discussione, che versa su argomenti di interesse comune tra loro.
E Secondwife è una nuova community web, ideata per i musulmani britannici, grazie a cui trovare la seconda moglie perfetta! Una community che ad oggi ha già visto registrati oltre 100mila utenti, di cui un quarto peraltro, sono donne.

La legge britannica sulla poligamia

A dispetto dei numeri favorevoli di Secondwife però, la legge britannica vieta la poligamia, con tanto di possibili sette anni di reclusione; pertanto, i musulmani britannici, hanno deciso di optare per cerimonie informali, che legalmente non hanno valore.
Cerimonie, che dalle prime stime, toccano già le 20mila unioni poligame, celebrate nella comunità islamica nel Regno Unito! A dirla tutta però, sono già in molti i musulmani che si stanno scagliando contro il sito, in quanto a loro avviso, istiga a comportamenti contrari alla legge e priva le donne dei diritti che avrebbero sposandosi legalmente.

Opinioni su Secondwife

Azad Chaiwala, l’ideatore di Secondwife racconta di aver creato la community per rispondere a una neccessità, vissuta in prima persona, come dalle sue parole al “Daily Mail”: “Quando ho cercato una seconda moglie ho pensato che anche altri uomini magari si trovavano nella stessa mia stessa situazione”. Chaiwala non crede che il suo sito vada contro la legge ed anzi, ritiene serva ad aiutare le persone.
Un punto di vista non condiviso da molti, tra cui Yasmin Rehman del “Center for Secular Space”, un’organizzazione no profit che tutela i diritti delle donne, che considera Secondwife un sito pericoloso e contro la legge, che il governo dovrebbe chiudere.
Dello stesso parere è Gina Khan, del gruppo britannico “Una legge per tutti”, che si oppone alla Sharia ed alle leggi religiose, la quale considera Secondwife un sito pensato, come dalle sue parole: “per i musulmani che vogliono commettere adulterio nascondendosi dietro la religione”.
Come se non bastasse, a questi pareri, si iniziano ad aggiungere i primi racconti di utenti, che hanno usufruito di Secondwife, come quello di una donna inglese che ha trovato “marito” sulla community ed ha confessato di essersene pentita, perché ha rinunciato alla propria indipendenza e come dalle sue parole “a livello emotivo è molto difficile accettare la poligamia”.

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