Maria Elena Boschi e quel servizio fotografico in Canada sulle spalle degli italiani
Da Redazione
Ottobre 27, 2017
Maria Elena Boschi, ex ministro per le Riforme ed attuale sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, avrebbe profittato di una missione istituzionale in Canada per un servizio fotografico costato 1.000 euro. Tale somma, ovviamente, è a carico dello Stato, quindi dei contribuenti italiani. La notizia è stata riportata dal Fatto Quotidiano. I fatti risalgono allo scorso settembre, quando la Boschi si era recata in Canada per prendere parte a un seminario incentrato sul contrasto dei populismi. All’evento avevano partecipato molti politici e intellettuali di tutto il mondo. Presente, ovviamente, il giovane premier canadese Justin Trudeau. Tra l’altro questo aveva posato insieme alla Boschi. Sul web si possono facilmente immagini che li ritraggono insieme, a margine del seminario. Diversi internauti hanno rilasciato anche qualche commento ‘pesante’ sull’incontro tra Theroux e l’ex ministra per le Riforme italiana. La Boschi, insomma, era volata in Canada per il summit di Global Progress. Fin qui nulla di strano. Quello che incuriosisce è il servizio fotografico.
Fattura da 1.000 euro inviata a Palazzo Chigi
E’ giusto che un ministro del Governo di uno Stato o un sottosegretario vada all’estero per manifestare la sua opinione su un determinato tema. Il viaggio in Canada della Boschi, dunque, era ben giustificato. A suscitare perplessità è lo shooting fotografico da 1.000 euro ricaduto sulle spalle degli italiani.
Il Fatto Quotidiano ha scritto che a Palazzo Chigi è pervenuta una fattura da saldare. Bisogna versare 1.000 euro a un fotografo. Palazzo Chigi adesso ha problemi a giustificare quella fattura inviata dall’ambasciata italiana di Ottawa. Non è la prima volta che l’ex ministra per le Riforme spaccia un seminario politico, quindi un momento di confronto su particolare argomento, per una missione ufficiale.
Molti contestano alla Boschi la sconsideratezza con cui spesso di reca all’estero. Al Global Progress di Montreal c’era anche lei. Un seminario a cui avevano partecipato personalità progressiste di tutto il mondo. Tutti a parlare di populismo e dei metodi per combatterlo. Maria Elena ha parlato con personalità autorevoli, come Philippe Cuillard, premier del Quebec, e John Podesta, organizzatore della campagna presidenziale di Hillary Clinton. Tutti questi incontri hanno fatto senza dubbio bene alla carriera politica della giovane Boschi. Certamente, quella canadese non era proprio una missione ufficiale.
Boschi con Trudeau: ‘Breve e informale incontro’
Di quel viaggio in Canada non si sa molto. La Boschi aveva postato qualche foto e qualche pensiero su Facebook, limitandosi a sottolineare che l’incontro con Justin Trudeau era stato ‘breve e informale’. Resta il nodo fattura per il servizio fotografico. Palazzo Chigi non sa proprio come giustificarla.
Maria Elena Boschi, del viaggio in Canada, ricorderà sicuramente più il volto del premier Justin Trudeau che l’incontro con la comunità italocanadese. La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio si è anche scattata un selfie con il primo ministro canadese, postandolo poi su Instagram. Qualche commento inappropriato, ovviamente, è volato.
‘A Toronto ho incontrato la ministra canadese per le Pari opportunità, Maryam Monsef; una donna straordinaria con la quale mi sono confrontata sulle buone pratiche ed esperienze che accomunano Italia e Canada nella lotta per i diritti delle donne: dalla roadmap verso il G7 all’obiettivo di far adottare un Piano Nazionale Antiviolenza a tutti gli altri Paesi membri…’, aveva detto la Boschi dopo l’incontro con la ministra canadese.
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