Spacciavano Olio d’Oliva per Olio Extravergine: Bertolli, Coricelli e Carapelli nei Guai
Da Redazione
Novembre 10, 2015
Facevano credere ai consumatori che quello contenuto nelle bottiglie era olio extravergine di oliva, invece non lo era. Ora rischiano grossi diversi colossi del settore, ossia Bertolli, Carapelli, Coricelli, Sasso, Santa Sabina, Antica Badia e Prima Donna
La vicenda è venuta alla ribalta dopo un allarme lanciato da una testata giornalistica specializzata. Il pm Guariniello ha già iscritto nel registro degli indagati i responsabili legali di 7 aziende che producono olio da anni, che tra l’altro hanno sempre goduto di un’elevata reputazione. Com’è noto, viste le sue caratteristiche, l’olio extravergine di oliva costa molto di più rispetto al normale olio d’oliva.
“La magistratura è rimasta l’unica istituzione a tutelare l’olio extravergine italiano. Occorreva l’iniziativa della magistratura per svegliare dal torpore il ministero delle Politiche Agricole a cui da tempo sono state inviate le informative su queste tipologie di frodi da parte del nucleo di indagine dell’agenzia delle dogane. In particolare il Ministero è stato informato dell’esistenza di un cartello italo-spagnolo che da anni opera indisturbato nel settore”. Lo ha asserito Francesco Cariello (M5S), vicepresidente della
Commissione contraffazione, dopo aver appreso la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, da parte della Procura di Torino, di vari rappresentanti legali di aziende che smerciavano olio di oliva per olio extravergine.
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