Spugne per piatti piene di batteri: usarle equivale a manipolare feci
Da Redazione
Agosto 01, 2017
I piatti, dopo aver consumato i pasti, vanno lavati accuratamente con le spugne e i detergenti. Alcuni studiosi hanno voluto concentrare la loro attenzione sulle spugne per piatti ed hanno fatto una scoperta sconcertante: tali oggetti rappresentano dei veri ricettacoli di batteri. Usare le spugne per piatti equivale a manipolare feci. Gli esperti Sylvia Schnell e Markus Egert, dell’Università di Giessen e Furtwangen, hanno coordinato un interessante studio il cui titolo è tutto un programma: ‘Microbiome analysis and confocal microscopy of used kitchen sponges reveal massive colonization by Acinetobacter, Moraxella and Chryseobacterium species’. Dopo avere esaminato meticolosamente 14 spugne per piatti usate, i ricercatori si sono resi conto che il numero di batteri presenti è simile a quello delle feci. In un solo centimetro cubo sono stati rinvenuti 50 miliardi di microorganismi. Tra i batteri scoperti ci sono anche i responsabili di gravi patologie, come meningite e polmonite, nonché quello che provoca l’odore nauseabondo delle spugne stesse e del lavandino.
Come evitare i batteri?
Come fare per evitare di ritrovarsi tantissimi batteri sulle mani e nei cibi? La prima cosa che viene in mente è sterilizzare le spugne. La sterilizzazione, secondo gli esperti, è inutile, così come bollire le spugne. I batteri, infatti, tendono a colonizzare nuovamente il luogo precedentemente attaccato, proprio come avviene nell’intestino umano dopo una terapia antibiotica. L’unica soluzione, a detta dei ricercatori, per scongiurare l’avanzata batterica è sostituire la spugna almeno una volta a settimana. Le varie soluzioni fai da te, come bollire le spugne o metterle nel forno a microonde sono inutili, anzi controindicate perché favoriscono l’incremento dei batteri; insomma, il problema non solo non viene risolto ma diventa più grave.
Spugne per piatti: oggetti più sporchi della casa
Alla luce del recente studio, possiamo affermare che le spugne per i piatti sono tra gli oggetti più sporchi della casa. Ne è certo anche il dottor Philip Trieno, ricercatore presso la New York University e autore del libro ‘The Secret Life of Germs’. Lui, però, aveva affermato, anni fa, che le spugne dovrebbero essere decontaminate dopo l’utilizzo. La pulizia delle posate, del tavolo e dei piatti potrebbe provocare l’insediamento nelle spugne di agenti patogeni.
Di solito le spugne vengono lasciate bagnate sul lavello. L’umidità favorisce la rapida moltiplicazione dei batteri, fino a una volta ogni 20 minuti. Lo studioso Trieno, perciò, aveva raccomandato un’accurata pulizia della spugna dopo ogni utilizzo: ‘Acqua e sapone non uccidono i germi, li lavano solo via… Se laviamo i piatti con una spugna sporca, in realtà non li puliamo ma li arricchiamo di germi’.
Come scoprire se una spugna per piatti è piena di batteri? Semplice, dall’odore. Quando tali oggetti emanano un effluvio rivoltante, forse è meglio sostituirli. L’esperto americano aveva indicato anche un metodo low cost di sterilizzazione delle spugne, che prevede il loro inserimento in una miscela di acqua e candeggina. Il recente studio, invece, reputa inadeguata anche tale soluzione ed esorta la gente a sostituire la spugna colma di batteri. Orizzontarsi sempre con l’odore: se è nauseabondo, forse è meglio acquistare una nuova spugna e gettare quella contaminata dai germi. Oggi in commercio ci sono tantissimi tipi di spugne, tra cui molte alquanto economiche.
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