Una terapia sperimentale ai raggi protonici ha salvato la vita a una bambina britannica, Caroline Brown, che aveva un tumore alla testa inoperabile. Il tumore, troppo vicino al cervello secondo i medici britannici, avrebbe causato il peggio all’allora bimba di sei anni.
Il tumore di Caroline Brown e la sofferenza della bambina di sei anni
Aveva soltanto 6 anni, Caroline Brown, quando ha iniziato ad accusare le prime difficoltà legate ad un tumore che si è diffuso rapidamente e ha messo a repentaglio la sua vita. Continui dolori, sofferenza legata a disturbi del sonno e mancanza di alimentazione corretta, che ha portato a una eccessiva perdita di peso. In Gran Bretagna, dove la bambina vive, inizialmente si era pensato ad un’infezione all’orecchio e Caroline era stata curata con degli antibiotici dai medici di Longhoughton, nel Northumberland.
Successivamente, però, si è scoperto che la sua patologia era molto più grave e pericolosa: si trattava di un tumore ai tessuti molli, presto diffusosi, che ha raggiunto rapidamente zone pericolose del suo organismo, spingendosi fino a qualche millimetro dal suo cervello, rischiando di intaccare anche i nervi facciali.
La terapia sperimentale negli Stati Uniti con raggi protonici
La particolare collocazione del tumore alla testa di Caroline Brown rendeva impossibile un qualsiasi tipo di intervento per rimuoverlo: la famiglia della bambina, che aveva allora sei anni, era in preda alla disperazione. Per fortuna di Caroline Brown gli Stati Uniti hanno messo a disposizione una terapia sperimentale che evitasse l’intervento chirurgico nella zona cerebrale particolarmente delicata.
La bambina è stata curata oltreoceano con la terapia ai raggi protonici che le ha causato soltanto pochi danni nelle parti sane, riuscendo a sconfiggere completamente il cancro che l’aveva fatta soffrire.
