Strasburgo: neutralizzato l’attentatore, Cherif Chekatt ucciso dalla polizia

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Cherif Chekatt, il killer dei Mercatini di Natale non aveva ancora lasciato la città; la polizia infatti lo ha localizzato in un quartiere di Strasburgo, e dopo un breve conflitto a fuoco gli agenti lo hanno ucciso; il killer era armato e ha subito sparato verso i poliziotti che hanno avuto la meglio.

L’attentatore non era lontano

Chekatt dopo l’attentato non era andato molto lontano, infatti si era nascosto in un capannone abbandonato proprio nella zona industriale di Plaine des Bouchers, nei pressi di  Neudorf, il quartiere dove viveva la sua famiglia; in poche parole dopo aver procurato dolore e morte ai Mercatini di Natale, era tornato tranquillamente verso casa; ed è li che dopo una caccia feroce la polizia lo ha intercettato. Martedì sera la strage attuata dal killer ha scatenato una caccia all’uomo che ha impegnato oltre 700 membri delle forze di sicurezza, che per 48 ore hanno battuto la città palmo a palmo.

La dinamica dello scontro con la polizia

Nel corso delle ricerche per catturare l’attentatore, una volante con tre agenti a bordo ha imboccato rue Lazaret, nel mentre i tre agenti hanno notato un uomo uscire da un portone, la figura corrispondeva a quella del killer; allora i tre  poliziotti hanno fatto retromarcia, l’attentatore ha visto l’auto della polizia e ha iniziato a sparare, gli agenti hanno reagito, e Chekatt è crollato a terra colpito a morte; i tre agenti sono rimasti incolumi fortunatamente.  La polizia stava esplorando quella zona perché nel pomeriggio la presenza di Cherif Chekatt era stata già segnalata da una donna. Questa indiscrezione arriva da Le Figaro che ha anche reso noto come  l’Isis  abbia definito il killer “un suo soldato”

Le condizioni del giornalista italiano

All’ospedale accademico di Hautepierre, Antonio Megalizzi, il giornalista radiofonico di 28 anni che è rimasto ferito nell’attentato è in condizioni disperate, ricoverato nel reparto rianimazione, è in coma. Il colpo d’arma da fuoco lo ha raggiunto alla testa,  il proiettile è penetrato nella parte posteriore del cranio tra la nuca e la spina dorsale; la posizione è talmente difficile che non consente ai medici di attuare un intervento chirurgico per rimuoverlo.
Fonte foto: TgCom24

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