Tatuaggi a rischio cancro: vietati altri due colori dal Ministero della Salute

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Fonte: DiTUTTO

Decidere di farsi tatuare ormai non comporta soltanto una scelta soggettiva – la consapevolezza che l’inchiostro rimarrà sulla nostra pelle per sempre – ma anche la considerazione di possibili danni alla salute. Gli inchiostri per i tatuaggi non sono così inoffensivi come si pensava ma anzi potrebbero influire sull’insorgere del cancro. Dopo il ritiro di 9 colori, il Ministero della Salute ne ha vietati altri due. Scopriamo quali sono.

Due nuovi inchiostri banditi: quando il tatuaggio è pericoloso

Nei primi mesi del 2019 era scoppiato il caso di alcuni inchiostri per tatuaggi potenzialmente cancerogeni. Il Ministero della Salute aveva prontamente provveduto al loro ritiro dal mercato e al divieto della vendita e dell’utilizzo. Ne era stati banditi in tutto 9, nel mese di Marzo. Negli ultimi giorni, altri due inchiostri sono stati messi sulla lista nera: si tratta di due pigmenti provenienti dagli Stati Uniti e esclusi dalla legislazione europea a causa di alcune sostanze cancerogene.

I nove colori esclusi a Marzo 2019 erano, nello specifico: Dubai Gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Light e Blue Iris. A Maggio 2019 alla lista si aggiungo un rosso e un rosa statunitensi. Il primo è il Rose Satin della Marca Eternal Ink, boccettino da 30 ml con lotto scadenza 27/07/2020. Il secondo, rosso, è il Perma Blend – Queens Red, marca Permablend Pigments, lotto PBQH181812.

La decisione del Ministero della Salute

Come riportato da TgCom24, “l’Italia è all’avanguardia rispetto agli altri Paesi Europei nel settore del monitoraggio e controllo dei pigmenti per tatuaggi. Soltanto nel 2018 sono stati eseguiti, da parte dei Nas, più di 100 campionamenti presso i tatuatori alla ricerca di ammine aromatiche e idrocarburi policiclici aromatici nei pigmenti – si legge nella nota del Ministero, sul sito Internet ufficiale – E i colori più a rischio si sono dimostrati essere le tonalità rosse, gialle e arancioni ma anche gli inchiostri con pigmenti azoici in generale”.

Il comunicato del Ministero, con il quale vieta la vendita e l’utilizzo dei due pigmenti provenienti dagli Stati Uniti, continua con il chiarimento delle specifiche individuali dei due inchiostri. “Questi ultimi – spiega il ministero – possono essere individuati in etichetta attraverso il Color Index (codice a 5/6 cifre preceduto dalle lettere CI): gli azo-pigmenti hanno i Color Index compresi nell’intervallo che va dal numero 11000 al numero 29999 (es. CI 12475 = pigmento azoico). Per quanto riguarda la ricerca degli idrocarburi policiclici aromatici, anche essi cancerogeni (sono quelli tipici degli pneumatici delle autovetture), gli inchiostri più a rischio sono quelli contenenti nerofumo (neri, grigi, argento etc.), in particolare quelli nei quali in etichetta viene indicato come Color Index 77266″.

Ritirati 9 inchiostri a rischio cancro: Marzo 2019

All’inizio dell’anno erano stati banditi e vietati ben nove inchiostri per tatuaggi, rei di contenere sostanze cancerogene. Sebbene il mercato dei tattoo e dell’ink non sembri subire crisi – dato il numero sempre più elevato di giovani che decidono di marchiarsi la pelle per sempre – il Ministero della Salute aveva deciso di indagare su nove pigmenti potenzialmente pericolosi. Alla fine dell’inchiesta determinate sostanze contenute in questi colori erano state giudicate cancerogene, perché violavano le direttive comunitarie in materia.

I nove pigmenti erano stati classificati come non commerciabili e contenenti  idrocarburi policiclici aromaticitoluidina e anisidina. Il dato allarmante, che ha spinto il Ministero della Salute a indagare e bandire questi colori, è il fatto che circa il 13,4% di coloro che hanno un tatuaggio lo hanno fatto in un centro non specializzato. E’ chiaro che il rischio di avere dei pigmenti pericolosi sulla propria pelle aumenta sensibilmente.

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