Una escort di Roma propone il ‘sesso di cittadinanza’ dopo il RdC lanciato dal Governo

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sesso di cittadinanza

Il 17 gennaio 2019 è stato approvato il decreto che, una volta convertito in legge, renderà il reddito di cittadinanza una realtà a tutti gli effetti. Nel frattempo, è stato già lanciato online il sito ufficiale con tutte le informazioni utili (requisiti necessari e modalità di richiesta) per chi vuole richiederlo.

L’introduzione del sussidio ha ovviamente diviso sostenitori e detrattori ma c’è anche chi, tra il serio e il faceto, ha pensato bene di cavalcare l’onda mediatica degli ultimi mesi per lanciare un altro tipo di ‘supporto’, meno veniale ma per questo non meno interessante.

Si tratta del ‘sesso di cittadinanza’. L’idea è di Simona, una escort romana, che ha spiegato i dettagli della propria proposta in un’intervista radiofonica rilasciata a ‘I Lunatici’ su Radio Rai 2, nel corso della puntata andata in onda il 16 gennaio.

Uno sconto per chi ha diritto al reddito di cittadinanza

Si tratta di uno sconto per quelle persone che, non avendo tante possibilità, non possono permettersi una escort” – ha spiegato candidamente Simona. Per costoro, ha aggiunto la escort, “lancio questa ‘campagna’: uno sconto particolare alle persone che non hanno tanti soldi. Se dovranno documentarlo? Certo, il cliente dovrà dimostrare di avere diritto al reddito di cittadinanza e potrà avere uno sconto del 50%; bisogna aiutare queste persone che non se lo possono permettere e magari sono sole e non sanno come fare. Bisogna dar loro una mano, no? Quanto spesso? Una volta al mese, altrimenti poi non ci guadagno”.

“Se il reddito di cittadinanza ci fosse stato prima non avrei fatto questo lavoro” – ha aggiunto Simona nel corso dell’intervista – “quando ho iniziato qualche anno fa, ero disperata. Avevo perso il lavoro ed un compagno: ero sola, avevo disperato bisogno d’aiuto ma da parte dello Stato e delle Istituzioni ho trovato solo promesse. Se avessi aspettato loro, non ce l’avrei fatta: ci fosse stato un sussidio, non avrei intrapreso questa strada”; in un’altra intervista, rilasciata ancora a ‘I Lunatici’, Simona ha anche spiegato di aver “iniziato per bisogno, perché dovevo pagarmi una casa e avevo un figlio da crescere”.

Un ‘mestiere’ complesso

La proposta, secondo la escort, assume anche una componente sociale: “Ci sono tante persone sole, che non hanno una compagnia o amicizie: il sesso fa bene a tutto e a tutti, agli uomini di tutte le età”. Nell’intervista rilasciata a novembre, Simona spiegava – invece – come la sua professione abbia anche risvolti ben diversi da quelli che caratterizzano le escort nell’immaginario collettivo (“mi capita spesso di dare consigli, il nostro non è un lavoro degradante come molti credono”).

Anche per questo, Simona sosteneva, pur con malcelato pessimismo (“non credo che si farà mai in un paese come il nostro”) che la ‘professione’ dovrebbe essere legalizzata; in tal modo si assicura un maggiore grado di sicurezza alle professioniste del settore e si potrebbe permettere loro di regolarizzare la propria posizione fiscale e contributiva.

D’altro canto, molti uomini si rivolgono alle accompagnatrici solo per godere della loro compagnia. Chi vuole trascorre del tempo in compagnia di una escort, in genere utilizza gli strumenti messi a disposizione dalla rete. In particolare, esistono siti specializzati dove chi offre questo tipo di servizi può pubblicare un’inserzione, inserire i propri dati e – volendo – una o più foto, al fine di rendere più accurata la descrizione del proprio profilo.

Com’è naturale attendersi, è nelle città di maggiori dimensioni che si concentra un numero più alto di accompagnatrici: a livello nazionale, dopo Roma e Milano, il centro in cui si registra una maggiore concentrazione di escort è Torino. Anche relativamente al capoluogo piemontese non mancano i siti ad hoc – come ad esempio www.piuincontri.com – attraverso i quali è possibile mettersi in contatto con le escort che lavorano nella città della Mole.

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