Zimbabwe, leone Jericho non è stato ucciso: difende figli Cecil

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Zimbabwe, Jericho non è stato ucciso

Zimbabwe, Jericho non è stato uccisoNon è morto Jericho, fratello di Cecil, il grosso leone, simbolo dei parchi dello Zimbabwe, soppresso giorni fa da un dentista statunitense che si è avvalso della complicità di altre due persone. La notizia è stata confermata dallo studioso Brent Stampelkamp al Guardian

 

Stampelkamp ha messo un collare al fratello di Cecil e lo controlla continuamente. Ieri era stata diffusa la notizia dell’uccisione di Jericho da Johnny Rodrigues, numero uno della Zimbabwe conservation task force. Molti, dopo l’uccisione di Cecil, temevano per la vita dei suoi cuccioli. Invece, questi ultimi stanno bene: sono difesi proprio dallo zio Jericho.

“È con enorme disgusto e tristezza che abbiamo appena appreso che Jericho, il fratello di Cecil, è stato ucciso alle 16 di oggi. Abbiamo il cuore spezzato”, recita la nota diffusa ieri dalla Zimbabwe Conservation Task Force, gettando nello sconforto gli animalisti e non solo. Qualche minuto dopo, però, Brent Stapelkamp ha smentito la brutta notizia con queste parole: “Mi sembra vivo e vegeto”. Jericho, dunque, è vivo: la conferma è arrivata anche da un insider del Friends of Hwange Trust, addetto all’abbeveramento degli animali del parco.

“Quando ho letto il report ho guardato sul computer e i suoi movimenti mi sembravano regolari. Ha inviato un segnale gps dal suo collare intorno alle 20.06 (18.06 in Italia) e tutto mi sembrava a posto”, ha riferito ieri Stampelkamp, facendo tirare un sospiro a tutti quelli che vogliono bene agli animali e a tutti gli esseri vivente. La lieta notizia è stata successivamente confermata, come detto, dal Friends of Hwange Trust.

La vicenda dell’uccisione di Cecil da parte di un dentista americano ha avuto grande risonanza in tutto il mondo, scatenando una grande indignazione degli animalisti. Le autorità dello Zimbabwe, intanto, hanno interrotto la caccia ai leopardi, ai leoni, e agli elefanti in una zona amata dai cacciatori e bracconieri. L’agenzia per i Parchi nazionali e la fauna ha sospeso la caccia con arco e freccia. Ci sarà bisogno, d’ora in poi, del beneplacito del direttore per praticare l’attività venatoria in tal modo. L’agenzia ha reso noto che, probabilmente, qualche mese fa è stato soppresso un leone con una modalità simile. E’ inammissibile tutto ciò. Il dentista americano, molto ricco, Walter Palmer è ricercato. Avrebbe pagato ben 50.000 dollari per cacciare in una zona molto vicina al parco nazionale di Hwange, nello Zimbabwe, proprio dove ha ucciso Cecil, il grosso leone monitorato da diversi studiosi dell’Università di Oxford e noto per la sua criniera nera.

“Ci appelliamo alle autorità responsabili per l’estradizione di Palmer, perché possa rendere contro delle sue attività illegali. Vogliamo che sia processato nello Zimbabwe perché ha violato le nostre leggi. La polizia deve fare il primo passo per denunciare la vicenda al procuratore generale che a sua volta trasmetterà la richiesta agli Stati Uniti. Il procedimento è già iniziato”, ha affermato il ministro dell’Ambiente Oppah Muchinguri durante una conferenza stampa ad Harare. Il dentista che ha ucciso Cecil deve pagare il suo conto con la giustizia: ne sono convinti anche negli Usa, dove è iniziata una petizione per l’estradizione di Palmer (sono già state raccolte oltre 210.000 firme!).

Non si sa, attualmente, dove si trova il dentista americano che ha ucciso Cecil. L’uomo, però, si è scusato per l’accaduto ed ha dichiarato che la colpa e della guida che lo ha condotto nel safari, Theo Bronkhorst, che ieri è già tornato in libertà dopo il versamento di una cauzione. Bronkhorst, invece, ha rivelato che Palmer avrebbe voluto uccidere anche un elefante con una grossa zanna, pesante almeno 28 kg, ma rinunciò all’uccisione perché non ne trovò uno che lo soddisfaceva.

Palmer ora ha paura. Nessuno sa più niente di lui: ha chiuso addirittura la sua clinica. Forse attende che si ‘plachino le acque’, per poi tornare a svolgere il suo mestiere. Chissà? Vero è che a Palmer piace molto il bracconaggio. Sul web sono state diffuse numerose foto che lo ritraggono coi suoi trofei, ovvero animali appena uccisi, come leopardi e leoni. Vergogna! Palmer è recidivo, visto che diversi anni fa ebbe problemi dopo l’uccisione di un orso negli Usa. Gli animalisti sono sul piede di guerra e chiedono che Palmer venga trovato al più presto. Non sarà facile, visto che i ricchi, come accade spesso, ‘cadono sempre in piedi’.

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