Si profilano tempi duri per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che probabilmente non potrà, per tre mesi, effettuare nomine. Una sanzione alquanto dura, e per molti iniqua
Daniele Sabatini, capogruppo regionale del Lazio (Ncd), ha così commentato la probabile sospensione del potere di nomina di Zingaretti: “La sospensione del potere di fare nomine comminata a Zingaretti è l’ennesima figuraccia di una Giunta inadeguata. Si tratta di una sanzione pesante, è grave che non siano stati fatti tutti controlli previsti dalla legge, ma non c’è da stupirsi: tante volte di fronte alla foga di assegnare poltrone, l’opposizione ha denunciato prassi dubbie, ma come al solito Zingaretti ha fatto spallucce. Ora il paladino, a parole, della trasparenza e della legalità faccia ammenda e accetti il castigo dell’Anac“.
Il governatore Zingaretti ha commentato così, sul suo sito, la possibile sospensione del suo potere di nomina: “L’iter amministrativo non è concluso. Anac non ha bloccato nessuno ma ha rimesso al responsabile regionale anticorruzione la valutazione sull’esistenza di eventuali responsabilità di chi ha adottato il provvedimento dopo aver fatto verifiche e contraddittorio”.
Cantone, dunque, bloccherà temporaneamente il potere di effettuare nomine di Zingaretti perché quest’ultimo avrebbe designato Giovanni Agresti come commissario straordinario dell’Ipab SS. Annunziata di Gaeta, senza sincerarsi di eventuali incompatibilità.
Agresti, in realtà, è amministratore di una società che gestisce due cliniche private, quindi non poteva essere nominato commissario straordinario dell’Ipab SS. Annunziata di Gaeta.
Tutto ora è nelle mani del responsabile anticorruzione del Lazio, Del Borrello, che dovrà sentire Zingaretti ed eventualmente sospendere il suo potere di nomina. Vedremo come andrà a finire questa vicenda.
