Fumare spinelli provoca aterosclerosi, la causa è il tabacco

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spinelli-aterosclerosi-tabaccoChi fuma spinelli rischia aterosclerosi e quindi malattie cardiocircolatorie come l’infarto. Uno studio svolto negli ultimi tempi dagli esperti dell’Università di Berna ha però dimostrato che le placche nei vasi sanguigni non si formano a causa della cannabis ma del tabacco. Lo studioso Reto Auer ha asserito che lo studio ‘conferma l’elevato e solido nesso tra il consumo di tabacco e la formazione di placche’. Gli studiosi di Berna hanno esaminato attentamente le informazioni derivanti dalla maxi ricerca CARDIA che, da oltre 30 anni a questa parte, cerca di scoprire le ragioni della comparsa delle placche nei vasi sanguigni dei consumatori di tabacco e cannabis negli Stati Uniti.

Gli effetti degli spinelli

Gli studiosi elvetici hanno osservato che, dopo un quarto di secolo, nell’89% dei partecipanti alla ricerca si erano formate placche nelle arterie celiache e coronariche. La sclerosi invece aveva colpito il 60% dei volontari. La rilevazione era stata effettuata mediante tomografia computerizzata. Fumare cannabis dunque aumenta il rischio di aterosclerosi ma la colpa non sarebbe della canapa, bensì del tabacco. La scoperta però non deve essere concepita come una giustificazione degli spinelli. La scienza dice che la cannabis deve essere accantonata. Due ricercatori canadesi, in passato, avevano dichiarato che bisogna sensibilizzare maggiormente la popolazione mondiale sui pericoli derivanti dalla cannabis.

‘Cannabis e psicosi: capire i segnali di fumo’ era il titolo ironico dell’articolo scritto dagli studiosi canadesi, che mettevano in guardia sugli effetti nefasti degli spinelli, tra cui lo sviluppo della schizofrenia. Il magazine Acta Psychiatrica Scandinavica aveva sottolineato che il fumo della cannabis non è così inoffensivo come molti vogliono far credere perché contiene tanti composti che inviano impulsi tra le cellule nervose. ‘Per esempio, una di queste sostanze, il THC, è spesso associato ad effetti deleteri come alterazione della coscienza, ansia e sintomi psicotici’, avevano osservato gli studiosi, secondo cui la liberalizzazione della vendita della cannabis lancia non troppo velatamente il messaggio sbagliato che la marijuana non fa male.

Il magazine Drug and Alcohol Dependence aveva riportato il risultato di uno studio sugli effetti della legalizzazione della cannabis: lì dove era diventato legale fumare spinelli era cresciuto tra i ragazzi sia il consumo di cannabis che di tabacco. Il Journal of Clical Psychiatry aveva sottolineato inoltre che non sussistono prove scientifiche sugli effetti benefici della cosiddetta ‘cannabis terapeutica’. ‘Si badi bene, che non è lo spinello che cura, ma un apposito spray con solo alcune molecole derivate dalla cannabis’, aveva argomentato invece Biochemical Pharmacology.

Marijuana: rischio ansia e depressione

Effetti nefasti della marijuana erano stati rimarcati anche da Current Pharmaceutical Design, secondo cui l’uso regolare della sostanza ‘è stato associato a vari problemi di salute quali psicosi, ansia, depressione e alterazioni cognitive’. Per arrivare a tale conclusione erano stati esaminati con cautela 103 studi, diversi svolti con la tomografia ad emissione di positroni. Sempre il Current Pharmaceutical Design aveva menzionato modifiche strutturali della corteccia prefrontale dei teenagers che fumavano cannabis.

Non tutti i fumatori di spinelli hanno problemi di mente, così come non tutti i tabagisti sono stati colpiti da cancro o infarto, ma gli scienziati invitano la popolazione mondiale a fare attenzione alla cannabis. Se una persona ha un amico che fuma sigarette non deve certo imitarlo. Lo stesso vale per gli spinelli. L’emulazione, in questi casi, può rivelarsi esiziale. La comunità scientifica, o comunque gran parte dei ricercatori, dice che la cannabis fa male alla salute ma pochi ne parlano per svariate ragioni, come l’indolenza nella ricerca delle prove. 11 anni fa, il magazine Lancet aveva pubblicato un articolo sui rischi della cannabis che terminava con le seguenti parole: ‘Concludiamo dicendo che ormai c’è sufficiente evidenza per mettere in guardia i giovani che l’uso di cannabis può aumentare il loro rischio di sviluppare una malattia psicotica nel corso degli anni’. Parole che non vanno sicuramente ignorate.

Un fumatore su due muore a causa del tabacco

Sarebbe il tabacco, dunque, l’artefice dell’aterosclerosi. Se, nel 1560, l’ambasciatore francese in Portogallo, Jean Nicot, lo avesse saputo probabilmente non avrebbe importato in Europa la pianta di tabacco dalle Antille. Nicot regalò la pianta a Caterina de’ Medici, vedova di Enrico II, re di Francia. L’ambasciatore francese in Portogallo portò in Europa quella che, col passar degli anni, è diventata una delle peggiori cause di morte. E’ indubbio e acclarato infatti che il fumo di tabacco sia una delle principali cause di morte precoce nelle nazioni sviluppate e una delle maggiori problematiche di sanità pubblica. Si stima che oggi il 50% dei fumatori muoia a causa del tabacco.

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