Addio a Vittorio Tadei: un grande uomo al servizio dei più deboli

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Vittorio Tadei è morto

Vittorio Tadei conobbe don Oreste Benzi 40 anni fa e, in quel momento, nacque un binomio vincente in favore dei più deboli, dei vessati, dei poveri. Grazie a Vittorio sono state create numerose strutture di accoglienza e riscatto per i poveri in Italia e all’estero.

Comunità Papa Giovanni XXIII vicina ai parenti di Vittorio Tadei

La Comunità Papa Giovanni XXIII si stringe attorno alla famiglia per la perdita del carissimo Vittorio Tadei: «Amico dei poveri, uomo ricco della giustizia e misericordia di Dio» lo definisce Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità.

Per la nostra Comunità Vittorio è stato molto più di un caro  amico. Circa quarant’anni fa ha avuto inizio la sua profonda amicizia con don Oreste Benzi ed insieme hanno condiviso tante battaglie. Vittorio, con la sua sensibilità e infinita generosità, ha permesso alla Comunità e a don Oreste di aprire tanti cammini di riscatto e salvezza per i più poveri. Nei primi anni ottanta è stato fondamentale il supporto di Vittorio per dare accoglienza e speranza ai giovani che cadevano nel vortice della droga. Altrettanto importante è stata la collaborazione per l’apertura delle case di rifugio e protezione per le vittime della prostituzione che necessitano di un luogo protetto dove essere accolte.

La sinergia del bene fra Comunità e Vittorio Tadei ha varcato anche i confini dell’Italia, viaggiando assieme a don Oreste per l’apertura delle prime missioni in Zambia, Russia, Bolivia e tanti altri paesi. In particolare ricordiamo le strutture messe a disposizione dei più piccoli ed indifesi dal gruppo Teddy S.p.a. in Bolivia per i Chicos de la Calle (ragazzi di strada) e l’immancabile sostegno per il progetto Rainbow realizzato in Africa per i bambini malnutriti e gli orfani vittime dell’AIDS.

Certamente l’azione generosa di Vittorio per i più indifesi, sempre fatta nel silenzio o ancor più nel segreto condiviso solo con don Oreste, ha cambiato la vita di innumerevoli vite umane, ma innanzitutto vogliamo ricordare Vittorio come uomo innamorato di Gesù, dalla fede matura e profondissima che ha sempre caratterizzato il suo agire sia in campo filantropico quanto commerciale nella gestione della sua azienda.

Ogni mattina, sino a quando gli è stato possibile, Vittorio alle 6.30 lo si trovava presso la parrocchia della Resurrezione in preghiera e meditazione attendendo la messa parrocchiale celebrata da don Oreste o don Elio Piccari. Lo ricordiamo per la sua semplicità disarmante ed il suo gioviale e simpatico carattere romagnolo, che mai ha creato distanze con chi gli chiedeva un incontro.

Da oggi Vittorio sarà in compagnia dei suoi cari e certamente di don Oreste; assieme continueranno ad indicarci la strada da seguire quaggiù.

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