Anziani poveri hanno 8 denti in meno dei coetanei benestanti

0
dentista-anziani-poveri-denti

dentista-anziani-poveri-dentiI docenti universitari di Odontostomatologia che, in questi giorni, si trovano a Roma per il Congresso nazionale del Cduo hanno menzionato alcune priorità, come il sostegno degli anziani poveri che rinunciano a curarsi i denti per motivi economici. Recenti dati dicono che gli over 70 indigenti hanno fino a 8 denti in meno rispetto ai coetanei benestanti. La salute orale dunque rappresenta oggi un indicatore di povertà. Chi cura i propri denti non ha problemi economici. La povertà insomma tiene alla larga dagli studi odontoiatrici.

Dentista nel paniere dei bisogni

Molti italiani, soprattutto quelli anziani, versano in una condizione di povertà assoluta, quindi non hanno risorse per curarsi i denti. Eppure l’Istat ha collocato al primo posto, nel paniere dei bisogni l’odontoiatra. Sono circa 4 miliardi, nel mondo, le persone affette da patologie odontoiatriche, soprattutto parodontiti e carie non curate.

Recenti ricerche hanno dimostrato che alcuni batteri che causano infezioni del cavo orale sono gli stessi che provocano patologie gravi come diabete, ictus, polmonite, artrite reumatoide e Alzheimer. In aumento i casi di tumore del cavo orale, molti dovuti alla parodontite cronica.

Pochi dentisti lavorano nel Servizio sanitario nazionale

‘Tenere in equilibrio e in salute le oltre 600 colonie batteriche, o microbioma orale complessivo, che popolano la nostra cavità orale e i suoi habitat a loro volta articolati in tanti microbiota che ne caratterizzano la comunità batterica presente in un tessuto, rappresenta uno dei compiti principali oggi affidati all’Odontostomatologia specie con l’incedere dell’età e dell’invecchiamento che rende l’individuo fragile. L’equilibrio del microbioma è dunque legato a doppio filo con quello del sistema immunitario: si tratta di un’autentica sentinella diagnostica’, ha spiegato Antonella Polimeni, responsabile del Dipartimento testa-collo del Policlinico Umberto I di Roma e presidente del Congresso del Collegio dei docenti universitari di discipline odontostomatologiche.

Il presidente del Cduo, Enrico F. Gherlone, ricorda che ‘la salute orale non può mai essere messa in disparte dalla salute generale poiché queste sono in una relazione bidirezionale. Eppure, l’Italia è al terzultimo posto per le cure odontoiatriche e l’assistenza odontoiatrica pubblica fa fatica a decollare, soprattutto per mancanza d’investimenti e scarsità di risorse, a fronte di un sistema quasi totalmente in mano alle cliniche private’. In Italia ci sono oltre 61mila dentisti iscritti all’albo ed oltre 40mila studi odontoiatrici, ma solamente 3.500 dentisti lavorano nel Servizio sanitario nazionale. Eppure gli italiani che vogliono farsi curare nelle strutture pubbliche sono oltre 3 milioni.

In Italia ci sono forti ostacoli in campo odontoiatrico. I pazienti, soprattutto quelli meno abbienti, devono quasi sempre rivolgersi al dentista privato perché il pubblico è carente. Ciò è un vero disincentivo alla cura dei denti per gli indigenti. Una situazione inconcepibile quella esistente in Italia. L’accesso al Servizio sanitario nazionale per quanto concerne le cure odontoiatriche non è semplice, anzi altamente arduo . Non sempre si coprono tutte le cure e poi ci sono gli eterni tempi di attesa. Tanti utenti non sono informati nel modo giusto e per questo si rivolgono ai dentisti privati. Ecco un dato che fa riflettere sulla situazione italiana: tra il 2005 e il 2013 solo il 5% degli italiani si è fatto curare i denti in una struttura pubblica, a fronte di un 95% che si è rivolto al privato.

Piperina e Curcuma in OFFERTA, Pagamento alla consegna GRATIS