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Banche italiane in crisi: 22.000 esuberi di bancari nei piani

Da Redazione

Agosto 13, 2017

Banche italiane in crisi: 22.000 esuberi di bancari nei piani

Crisi, tanti esuberi di bancari in arrivoLa crisi tocca anche, e soprattutto, le banche italiane. La prima cosa da fare in tempo di crisi è ‘stringere la cinghia’. Ecco allora che gli istituti di credito riducono il personale. La Fabi, sindacato autonomo dei bancari, ha dichiarato che nei piani industriali vi sono più di 22.000 esuberi; le assunzioni, invece, sarebbero circa 3.600. Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha sottolineato che il numero di esuberi programmati è importante ma si vuole evitare quello che è già accaduto negli altri Paesi, ovvero i licenziamenti di massa. In Italia, in sostanza, ci saranno uscite volontarie per favorire il ‘ricambio generazionale’. Sono specialmente le grosse banche ad aver programmato il maggior numero di esuberi. Unicredit, ad esempio, farà a meno di 3.900 bancari. Questi beneficeranno del Fondo di solidarietà; poi si vedrà.

Esuberi: scelte obbligate per non affogare

Gli esuberi riguarderanno anche il Monte Paschi di Siena, banca che, come tutti sanno, ha avuto seri problemi economici negli ultimi anni. Gli esuberi, entro il 2021, saranno 5.500. Ogni anno, nell’arco degli ultimi 7 anni, sono stati chiusi, in Italia, mille sportelli bancari. Il segretario generale della Fabi dice che ‘non sono scelte di strategia aziendale ma scelte obbligate per non affogare. Non chiudono per una scelta oculata, chiudono indiscriminatamente per abbattere il costo della gestione; e fino a ora se ne avvantaggiano le banche di credito cooperativo e gli uffici postali’. Per Siloni nessuno deve mai toccare il Fondo esuberi dei bancari perché altrimenti sarà attrito.

E’ da tempo ormai che si parla del difficile mestiere di bancario. Un tempo stimati e ben pagati, oggi non sono pagati come una volta e rischiano continuamente di restare senza lavoro. Tra licenziamenti, esuberi ed uscite volontarie, il popolo dei banchieri italiani si è certamente assottigliato. Le banche devono fronteggiare la crisi economica e il primo intervento è ridurre i costi di gestione, quindi pagare meno stipendi.

In bilico anche manager e rappresentanti d’area

In bilico, nel settore bancario italiano, non sono solamente gli addetti allo sportello ma anche i rappresentanti d’area e i manager. Oltre alla crisi, un fattore che ha reso meno sicuro il mestiere di bancario è l’home banking, ovvero la possibilità dei clienti di usufruire dei servizi bancari senza recarsi in banca, mediante la Rete. Oggi basta avere uno smartphone e una connessione ad Internet per svolgere una miriade di operazioni che, fino a qualche anno fa, potevano essere svolte solo recandosi agli sportelli bancari.

Il problema degli esuberi e del taglio delle filiali riguarda specialmente i gruppi con bilanci più precari, come Mps che, entro il 2019 chiuderà 500 agenzie. Quella del bancario, insomma, è una professione sulla via del tramonto che, a breve, dovrà reinventarsi.

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