Barcellona, scontri tra indipendentisti e polizia catalana

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A Barcellona si sono verificati scontri tra gli indipendentisti del CDR (Comités de Defensa de la República) e la polizia catalana (i Mossos d’Esquadra). Dopo mesi di relativa tranquillità, i membri dei comitati e partiti indipendentisti sono tornati a protestare nel giorno in cui il Consiglio dei ministri si è riunito – in via del tutto straordinaria – a Barcellona e non nella capitale, Madrid.

Gli scontri tra polizia e indipendentisti a Barcellona

Nuovi scontri si sono verificati a Barcellona, dove il Consiglio dei ministri si è riunito in maniera del tutto straordinaria. Gli indipendentisti del CDR hanno deciso di manifestare all’interno della città catalana, dopo mesi di relativa tranquillità. Diverse strade sono state bloccate, mentre gli scontri sono avvenuti a Casa Llotja de Mar, dove si è tenuta la riunione del Consiglio dei ministri guidato dal premier Pedro Sànchez.

Secondo quanto raccontato da El Pais, la polizia ha arrestato 12 uomini per aver commesso atti di violenza, e ha agito con diverse sommosse sui manifestanti, che hanno risposto utilizzando la vernice. In città, inoltre, si sono verificate anche manifestazioni pacifiche.

La tensione dopo i mesi di tranquillità

Gli scontri sono ricominciati a seguito di mesi di relativa tranquillità. La causa è stata dettata da un pugno duro acquisito da Sànchez, il premier spagnolo che ha deciso di rispondere alle minacce di Torra (appartenente all’ala più estremistica dell’indipendentismo). Quest’ultimo aveva consigliato al CDR di seguire la “via slovena” della violenza.

I CDR, inoltre, hanno bloccato un’importante autostrada spagnola senza che ci fosse l’intervento della polizia catalana. Per questo motivo, i Mossos erano stati accusati di favorire l’azione dei manifestanti, e il governo ha minacciato di inviare in Catalogna la polizia spagnola, che risponde alle norme governative.

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