Cellulari fanno venire i tumori? Il nesso ci sarebbe

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tumori-cellulari-rischio

tumori-cellulari-rischioI cellulari aumentano il rischio di tumore o si può stare tranquilli. Molte persone hanno avanzato argomentazioni più o meno suggestive sull’innocuità delle onde elettromagnetiche prodotte dai cellulari. Tali soggetti ritengono che le onde siano troppo blande per creare dei problemi. Ciò è vero solo quando si è esposti poco alle onde elettromagnetiche, insomma quando si usa il cellulare o dispositivi simili per poco tempo. Cambiando prospettiva e prendendo in considerazione un uso massiccio del cellulare le cose cambiano. Ormai la stragrande maggioranza delle persone tiene il cellulare attaccato all’orecchio per diversi minuti (in molti casi ore) al giorno.

Rischio aumenta del 50% con 30 minuti al dì

A seconda dell’esposizione alle onde elettromagnetiche, il rischio di tumori aumenta (ovviamente ci riferiamo ai fattori di rischio, non di certezza, ma è fondamentale fare prevenzione). Un team di studiosi ha scoperto che usare il cellulare solo 30 minuti al dì aumenta il rischio di cancro del 50%. Una ricerca condotta da un team di studiosi dell’Università di Bruxelles ha individuato una forte correlazione tra l’utilizzo prolungato del cellulari e la comparsa di tumori come il glioma e il meningioma. Quanto basta per entrare nella fascia a rischio? Quanto tempo bisogna stare al telefono per rischiare un cancro? 15 ore al mese. Chi passa più di 15 ore al cellulare, ogni mese, ha un rischio maggiore di contrarre neoplasie. Le informazioni sono state catalogate dagli esperti dell’unità di epidemiologia e prevenzione dell’Università di Bruxelles e ottenute dall’osservazione di pazienti francesi malati di meningioma o glioma.

Dopo un’attenta osservazione dei volontari francesi, è stata scoperta la relazione tra cellulari e tumori: basta mediamente mezz’ora al giorno per vedere raddoppiare il pericolo di contrarre un cancro al cervello. Lo studio belga è stato pubblicato sull’autorevole magazine scientifico Occupational and Environmental Medicine. Chi passa molto tempo, ogni giorno, al cellulare deve fare quindi molta attenzione perché il rischio di ammalarsi di tumore raddoppia. In Italia sul delicato tema del legame tra utilizzo del cellulare e tumori è intervenuta anche la Corte di Cassazione. Nel 2012 gli ermellini avevano riconosciuto con una sentenza il legame tra abuso del cellulare e cancro. Una sentenza apodittica che non suscitò molto scalpore perché, in passato, molti studi avevano ipotizzato un presunto legame tra telefonini e neoplasie.

Un manager cinquantenne ammalatosi di tumore al trigemino aveva vinto una causa. La Cassazione aveva riconosciuto che il male era conseguenza dell’uso smodato del cellulare per motivi di lavoro (5-6 ore al giorno, per 12 anni). Dopo quel caso, lo studio legale torinese aveva iniziato a ricevere molte richieste di assistenza da parte di clienti che si trovavano nelle stesse condizioni del dirigente cinquantenne, ovvero persone che ritenevano di essersi ammalate di tumore per motivi di lavoro. Al di là delle implicazioni morali e pratiche, la sentenza della Cassazione dovrebbe far meditare sull’uso, anzi sull’abuso, del cellulare.

Rischi anche per chi usa poco il cellulare

Sono molti gli esperti convinti che più si sta al telefono più possibilità si hanno di avere problemi di salute. Anche chi usa poco il cellulare dovrebbe conoscere certe accortezze per evitare rischi di malattie gravi e tumori, considerando che in Italia la penetrazione dei cellulari si attesta al 150% (significa che ogni persona possiede mediamente 1 cellulare e mezzo, ndr). Ecco alcune astuzie per ridurre i rischi:

  • Usare l’auricolare (meglio quello col filo, poiché quelli bluetooth diffondono onde elettromagnetiche)
  • Spegnere il cellulare di notte e toglierlo dal comodino, vicino al letto
  • Usare il cellulare solo se strettamente necessario
  • Tenere il cellulare lontano dal corpo (meglio, ad esempio, metterlo in borsa o in un marsupio piuttosto che in tasca)
  • Usare la tormalina nera. Sembra che tale minerale assorba l’elettromagnetismo. Molti esperti ne consigliano l’uso a chi deve passare molto tempo a contatto con dispositivi elettronici, come tv, pc e cellulari.

Sono tanti gli specialisti che ritengono pericolose le onde elettromagnetiche. Le ragioni per cui oggi, rispetto al passato, il timore è più forte sono essenzialmente 3:

  •  I telefoni cellulari emettono dalle loro antenne energia a radiofrequenza, una forma di radiazioni non ionizzanti. Gli organi e i tessuti prossimi all’antenna possono assorbire questa energia
  • Il numero di persone che hanno almeno un cellulare è aumentato rapidamente. Negli Usa, a dicembre 2014, c’erano oltre 327,5 milioni di abbonati ai cellulari (dato diffusi dalla Cellular Telecommunications and Internet Association). Il numero dei possessori di cellulari quindi è triplicato rispetto al 2000. L’Unione internazionale delle telecomunicazioni ha stimato che, nel mondo, il numero di abbonamenti è pari a 5 miliardi
  • Oggi, rispetto al passato, il numero di chiamate al giorno sul cellulare, la quantità di tempo e la durata di ogni chiamata sono aumentate. Bisogna precisare però che la tecnologia ha fatto passi da gigante e oggi gli apparecchi hanno una potenza inferiore rispetto a quelli di diversi anni fa

Cellulari amici? No, nemici

Motorola ha svolto recentemente un sondaggio sull’utilizzo di cellulari nel mondo scoprendo che le persone erano così attaccate ai loro telefoni cellulari che in caso di incendio la maggior parte di esse avrebbe abbandonato i suoi gatti piuttosto che i telefonini. E’ pazzesco ma vero. Oggi le persone non riescono più a fare a meno dei loro amici smartphone. Questo perché il telefonino non serve più solo per fare chiamate ed inviare sms ma anche per chattare, navigare in Internet, giocare, scattare foto, realizzare video etc. Tutti pensano che il cellulare sia un grande nemico, invece la scienza ritiene che sia un assassino perché può causare i tumori. I cellulari emettono una forma di campo elettromagnetico denominato radiazione a radiofrequenza (RF). Per molto tempo si è creduto che tale radiazione sia innocua perché non è ionizzante e per la bassa potenza. Purtroppo anche tali radiazioni hanno la capacità di entrare nel corpo umano e causare lesioni non quantificate.

Già nel 2011 l’Oms aveva preso posizione sulla delicata tematica della correlazione tra tumori e cellulari, classificando le radiazioni dei cellulari come un possibile cancerogeno 2B. Tanti specialisti ritengono che una catalogazione del genere non basta a proteggere la gente. Negli ultimi anni sono stati svolti molti studi che dimostrano l’effetto cancerogeno dei telefonini. C’è chi ha dimostrato, ad esempio, che l’uso del cellulare per 30 minuti al giorno aumenta del 40% il rischio di tumore al cervello. Tante ricerche hanno anche suggerito che il frequente utilizzo del telefonino sia collegato a un lungo elenco di malattie gravi. Non bisogna dimenticare poi i tanti studi che hanno dimostrato il legame tra l’esposizione alle radiazioni dei cellulari e due tipi di tumori cerebrali: i neuromi acustici e gliomi.

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