Cocaina sulle mani di chi non l’assume: lo studio shock
Da Redazione
Marzo 22, 2018
Non è detto che la cocaina si trova solo sulle mani di chi l’assume. Da un recente studio è emerso che una persona su 10 ha sulle proprie dita tracce di cocaina anche se non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti. Un gruppo di ricerca del Dipartimento di Chimica e dello Ion Beam Center dell’Università del Surrey (Gran Bretagna) ha sperimentato un metodo di rilevamento sulle impronte digitali che si basa sulla spettrometria di massa. Il risultato dello studio inglese testimonia quanto le droghe siano diffuse nel pianeta. Sostanze che possono lambire qualsiasi persona. Nelle fogne di Milano, ad esempio, è stato riscontrato un elevato quantitativo di cocaina. L’indagine è sta condotta dagli esperti dell’Osservatorio Europeo delle Droghe. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche invece ha rilevato tracce di cocaina nell’aria di Roma, specialmente nelle vicinanze dell’Università ‘La Sapienza’.
Test molto sensibile
Cocaina anche sulle dita di chi, nella sua vita, non ha mai sentito parlare di droghe. Un argomento che attiene anche all’ambito forense. Una persona che non assume droghe potrebbe infatti essere accusata di spaccio perché sulle sue dita sono state rilevate tracce di droga. Un grave problema perché nessuno vuole essere accusato per quello che non ha mai fatto. Per fortuna l’equipe di ricercatori coordinata dalla professoressa Melanie Bailey, che insegna Analisi forense presso l’università britannica, ha spiegato che il test è così sofisticato da riuscire a scoprire se una persona consuma sostanze stupefacenti o si tratta di ‘profanazione’ ambientale. La docente i suoi colleghi hanno esaminato 50 persone che non hanno mai assunto droghe e 15 tossicodipendenti, che avevano detto di aver assunto droghe 24 ore prima della sperimentazione. Gli esperti sono rimasti allibiti perché nel 13% di coloro che non avevano mai assunto droghe sono state accertate tracce di cocaina e nell’1% un metabolita dell’eroina. Non finisce qui: sulle dita dei non tossicodipendenti sono state scoperte anche tracce di ecstasy, crack ed altre droghe.
Cocaina fa male alla pelle
‘Che ci crediate o no la cocaina è un contaminante ambientale molto comune. È risaputo che è presente su molte banconote, anche se siamo rimasti sorpresi dal fatto che è stato rilevato in così tanti dei nostri campioni di impronte digitali’, ha dichiarato la dottoressa Bailey. Il test, per fortuna, riesce a rilevare se un soggetto assume droghe oppure è ‘vittima’ di una contaminazione ambientale. Il dato è stato anche confermato da un’ulteriore sperimentazione. I ricercatori hanno chiesto ai non tossicodipendenti di stringere la mano a chi assume sostanze stupefacenti. Fortunatamente, come indicato, il test riesce a individuare la soglia che separa l’utilizzo della droga dalla contaminazione. L’esperimento ideato dagli studiosi britannici, supportato economicamente anche dall’azienda Intelligent Fingerprinting, si fonda su un metodo che permette di scoprire cannabis, anfetamine e oppiacei. I ricercatori sostengono che tale test, notevolmente sensibile, sarà fondamentale nell’ambito dei test antidroga.
Negli ultimi anni, in Italia e nel mondo è aumentato il consumo di cocaina, sostanza che, come visto, si può trovare anche sulle dita dei non tossicodipendenti. Forse chi assume cocaina abbandonerebbe il vizio se sapesse che tale sostanza provoca gravi danni alla salute e alla pelle. E’ stato scoperto che la cocaina contaminata da levamisolo può provocare gravi danni alla pelle. Il problema è che droga che arriva negli Usa e nel Regno Unito dal Sudamerica è spesso tagliata con il suddetto vermifugo di solito sfruttato in ambito veterinario, specialmente per la cura di cavalli, mucche e ovini. Gli esperti hanno fatto la scoperta dopo aver notato in una 42enne gravi ferite alla pelle e la putrefazione della cute di naso, dita e orecchie. Mediante esami chimici sui capelli della donna, si è arrivati a scoprire un nesso tra la cocaina contaminata e le conseguenze deleterie sul suo corpo.
Biglietti da un dollaro per sniffare cocaina
Noah Craft, dermatologo di Los Angeles, ha delineato in uno studio casi di cocainomani la cui pelle ha iniziato a decomporsi, lanciando un allarme in tutta la nazione. ‘Il problema è nazionale. E’ importante che la gente sappia che non riguarda solo New York e Los Angeles, il levamisolo è nella fornitura di cocaina di tutti gli Stati Uniti. Le ferite raccapriccianti sono causate da una reazione immunitaria che attacca i vasi sanguigni, la pelle diventa denutrita e soffoca’.
Cocaina nell’aria, sulle dita e sulle banconote. Un po’ dappertutto, insomma. Sembra che tale droga si trovi su oltre il 70% dei biglietti da un dollaro, negli Usa. Gli studiosi dell’Argonne National Laboratory hanno dichiarato che ‘il 78% dei biglietti da un dollaro nell’area urbana di Chicago sono contaminati da cocaina. E il numero rimane costante nelle aree di Miami e Houston’. La droga è presente particolarmente su tale banconota perché sarebbe la più usata per sniffarla.
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