Ortoressia: quando mangiare sano diventa una mania

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ortoressia-disturbo-alimentazione-cura

ortoressia-disturbo-alimentazione-curaPer ortoressia si intende l’ossessione per i cibi sani. Un ortoressico cerca sempre e solo alimenti sani perché il suo obiettivo è essere immune dalle malattie. Il termine ortoressia deriva dal greco: Orthos (giusto) e Orexis (appetito). Chi soffre di ortoressia spesso non lo sa ma cerca di allontanare le persone che non consumano cibi sani. In Italia, secondo le informazioni diffuse dal Ministero della Salute, vi sarebbero 300mila ortoressici. Quelli che lottano contro i disturbi alimentari, invece, sono oltre 3 milioni. Sembrerà strano, ma l’ortoressia colpisce più gli uomini (11,3%) che le donne (3.9%). Ciò perché nella società moderna si sono imposti stereotipi correlati alla forma fisica maschile. Tanti uomini, insomma, fanno il possibile per aumentare la loro massa muscolare ed avere un fisico perfetto. Ecco allora che si instaura un certo parallelismo tra ortoressia e vigoressia ( timore di non avere un corpo abbastanza muscoloso).

Ortoressia: termine coniato da Bratman

Il primo a coniare il termine ortoressia fu, nel 1997, lo studioso Steven Bratman, che individuò anche i tipici sintomi del disturbo, come sentirsi in colpa quando si mangiano alimenti non salutari, trascorrere più di 3 ore al giorno a selezionare il cibo più salutare e sentirsi bene e felice quando si mangiano cibi reputati salutari. Questi sintomi hanno portato a collocare l’ortoressia tra le moderne dipendenze di tipo ossessivo-compulsivo, differenziandola però da altri disturbi alimentari. L’ortoressico è un fanatico della qualità degli alimenti, più che della quantità. In caso di bulimia e anoressia, invece, si dà rilevanza al ‘quantum’ dei cibi ingeriti. Chi è stato colpito dall’ortoressia, alla fine, non riesce ad avere una vita sociale normale perché tende a ‘scartare’ tutti gli amici che mangiano cibi non salutari. L’ortoressico spende gran parte del suo tempo a scegliere i cibi e decidere come prepararli per stare bene. Non è detto, comunque, che tali alimenti siano quelli che piacciono di più agli ortoressici. A loro interessa solo quello che fa più bene al corpo.

Ansia e depressione degli ortoressici

In alcuni casi, chi è affetto da ortoressia non si fida più dei prodotti venduti nei supermarket e inizia a coltivare verdure e ortaggi, in modo da essere certo della genuinità di quello che mangia. Tutto ciò può condurre a una forte insoddisfazione sul piano affettivo. L’ansia di mangiare sempre alimenti salutari porta l’ortoressico ad allontanarsi progressivamente dagli amici, dai parenti e, non di rado, dal partner. Le conseguenze del consumo di cibi non salutari possono essere anche molto gravi: il paziente può cadere nel tunnel della depressione o essere irritato continuamente. Non sono esclusi effetti sgradevoli come vomito, nausea e ansia. Al contrario, il consumo di alimenti sani fa accrescere l’autostima e la felicità.

La maggior parte degli ortoressici evita le uscite con gli amici perché teme di entrare nei locali e consumare cibo non sano. I momenti di socialità diventano un’utopia, dunque, per chi è affetto da tale disturbo dell’alimentazione. Per un ortoressico diventa impossibile recarsi al ristorante o a casa di amici. L’attenzione morbosa alla qualità del cibo travolge valori morali e relazioni sociali. Neanche le amicizie di lunga data riescono a guarire gli ortoressici, certi che il benessere della persona sia dovuto solo all’alimentazione. Una persona ortoressica può arrivare anche a denigrare chi non mangia sano. In sostanza, c’è una sorta di scrematura delle amicizie fondata sulla qualità degli alimenti che vengono consumati. ‘Non mangi cibi salutari, quindi sei poco intelligente’, pensano alcuni ortoressici. Ecco allora che il numero degli amici diminuisce drasticamente.

Bratman e Knight hanno affermato che gli ortoressici non solo tendono ad evitare gli amici ma anche gli specialisti e tutti gli esperti di nutrizione. Le conseguenze dell’ortoressia non sono solamente emotive ma anche fisiche. I pazienti possono accusare osteoporosi, avitaminosi, atrofie muscolari e alterazioni elettrolitiche. Tali condizioni possono richiedere un ricovero ospedaliero ed essere alla base di malattie gravi. L’ortoressia, a volte, può associarsi ad altri disturbi alimentari od ossessioni, come la vigoressia, la paura dei farmaci e la mania per la pulizia. L’ortoressico vuole rendere forte il proprio corpo, immune da qualsiasi patologia.

Cura dell’ortoressia

Non è semplice curare l’ortoressia perché il paziente, in genere, non crede di essere un malato, anzi reputa di trovarsi sul percorso giusto verso il benessere. Un ortoressico crede di avere ragione e non accetta consigli alimentari. Ecco perché diventa un grosso dilemma curare tale disturbo alimentare! Raramente un ortoressico riconosce il suo problema e ne parla per risolverlo. La cura ottimale è progressiva e lenta: deve partire dal versante emotivo. Lo specialista deve far capire al paziente che si sta allontanando pian piano da tutti i suoi cari e dagli amici, mettendo in evidenza eventuali patologie provocate dal regime alimentare squilibrato. L’ortoressico deve capire che la sua dieta è erronea e carente di importanti nutritivi.

Qual è il metodo migliore per curare l’ortoressia? Prove scientifiche dimostrano che è ottimale l’approccio combinato di medicinali inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e di psicoterpia cognitivo-comportamentale. Il paziente dovrebbe essere aiutato da un groppo di medici, dietisti, psicoterapeuti e, ovviamente, dai propri amici e parenti. Bisogna ricordare che l’ortoressia non è assolutamente uno stile di vita sano ma un disturbo alimentare, anche se in questo caso la linea di demarcazione tra i due ambiti è molto sottile.
Non è semplice, solitamente, individuare il disturbo alimentare. I pazienti, però, sono facilmente riconoscibili perché spesso hanno problemi psicologici: ansia, fobie, depressione e ipocondria sono solo alcuni dei tipici sintomi del disturbo dell’alimentazione. C’è anche un forte desiderio di avere un corpo robusto, in grado di respingere le infezioni e le malattie. La persona ortoressica tende a scartare molti alimenti dalla sua alimentazione, finendo per privare il suo organismo di importanti nutritivi. Pian piano l’ortoressico diventa spossato e debilitato e, se non curato, può anche morire. Il trattamento dell’ortoressia dovrebbe essere portato avanti sia da un medico nutrizionista che da uno psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale.

C’è chi accosta l’ortoressia al veganesimo. C’è un fondo di verità o sono due mondi diversi? Molti esperti hanno fatto notare che il veganesimo è molto diverso dall’ortoressia, innanzitutto perché non è un disturbo alimentare ma una scelta di vita. L’ortoressico, a differenza dal vegano, non riesce ad assumere un corretto apporto nutrizionale ed energetico.

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