Come nasce la leggenda della fatina dei dentini

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Gli antropologi sono molto interessati alle storie di usi e costumi sociali. Vanno alla continua ricerca di significati e spiegazioni, frugano nella storia e nella cultura per spiegare cose già di per sé affascinanti e sorprendenti. Ed è grazie a loro che abbiamo scoperto la derivazione della leggenda della fatina dei dentini o del topolino.

È cosa normalissima che ad una certa età i bambini comincino a peperdere i denti da latte, e ovviamente essendo troppo tenera la loro età, i genitori attutiscono il colpo della caduta dei dentini con la storia del topino o della fatina. “Se nascondi sotto al cuscino il dente, di notte, la mattina seguente trovi un regalino o dei soldini” dicono mamma e papà ai piccoli. Ma da dove nasce questa tradizione leggendaria?

C’è chi parla di topolino, chi invece di fatina, ma per quanto siano due storie diverse sono accomunate da un unico obiettivo: far credere ai bambini, che oltre al dolore e al sangue che esce (certo eh che è poco) c’è di più.

Il mito anglosassone della fatina dei dentini

La storia della fatina deriva dalla tradizione e dagli usi della Gran Bretagna dove raccontano la storiella del “tooth fairy”. Diciamo che la leggenda risale più o meno al
XVIII secolo con il titolo “La bonne petite souris”. Si trattava di una fatina che diventava invece un topo per riuscire a dare una mano ad una regina in difficoltà.

La sotria della ” nostra” fatina nasce invece intorno al 1900. Le mamme infatti dicevamok figli di posizionare il dentino sotto al cuscino, che una fatina avrebbe fatto il resto, e avrebbe dato loro un dono o una moneta.

Di pantruce inglese, la leggenda non ha tardato a fare il giro del mondo, diventando più o meno simile a quella originale sulla corta della storia pervenuta dall’Inghilterra. Sta do fatto che soprattutto per i genitori è bello sentirsi per un po’ gli eroi di h a storia che raccontano ai bambini, regalando a questi ultimi l’innocenza di credere in storie e in personaggi fantastici.

Non a caso questa grande abitudine di parlare della fatina del dentino è importante in quanto segna un momento di mutamento totale all’interno della vita del bambino, che non tanto fisiologicamente, quanto piuttosto psicologicamente, a lungo andare capisce e prende coscienza che in fondo sta solo per diventare grande.

Fatina vs topino dei dentini

La storia del topino dei dentini è di origine spagnola. Pare che intorno al diciannovesimo secolo, il futuro re Alfonso XIII, appena bambino, era di gran lunga ipocondriaco, in quanto sempre preoccupato per la sua salute, andava in ansia dinanzi ad un qualunque mini fastidio ( o anche quando non c’era). Aveva otto anni quando cadde il primo dentino, e iniziò a pensare fosse un primo sintomo di malattia. Allora la madre, per tenerlo calmo chiese al noto scrittore Luis Coloma di scrivere un piccolo racconto sulla storia di suo figlio. E lo scrittore si inventò il topolino Ratoncito Pérez, lato in una stradina di Madrid in una scatola di biscotti. Stando alla novella, il topo per ogni dente che raccoglieva ricambiava con un regalino, fino al giorno in cui si trovò a raccogliere il dentino di un bimbo poverissimo. Per la sua infinita bontà, Ratoncito Pérez lasciò al piccolo una moneta anziché un regalo, per dare un aiuto più concreto ai “bimbi sdentati”.

Certo, la storia della fatina o del topino può rappresentare una bugia, ma si tratta di una menzogna a fin di bene. Per insegnare cioè ai bambini che si può sorridere e sperare anche quando il dolore è tanto: e che dire! Beati i bimbi che con tanta innocenza credono ancora a queste storie.

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