La storia del cinema si compone di date importantissime e fondamentali, grazie alle quali è possibile ricordare o conoscere personalità determinanti e geniali, che hanno contribuito allo sviluppo di un genere o di una vera e propria cultura. Una di queste date è, senza dubbio, il 30 dicembre. Non a caso, dal momento che fu proprio nel 30 dicembre dl 1932 che nacque uno dei pilastri del cinema e della letteratura italiana: Paolo Villaggio.
Paolo Villaggio: biografia, infanzia e amicizia con Fabrizio De Andrè
Nato a Genova il 30 dicembre del 1932 insieme al fratello gemello Piero, Paolo Villaggio è figlio di un operaio edile e di un’insegnante di lingua tedesca. La sua infanzia, raccontata a metà tra interviste e una sua pièce teatrale (Delirio di un povero vecchio) vede l’imperversare del tragico clima della guerra: a tal proposito Villaggio ha raccontato dello sbarco degli alleati o dello stupore di provare, per la prima volta, la Coca Cola.
Dopo aver frequentato il Liceo Classico “Andrea Doria” si iscrisse all’Università di Giurisprudenza, che non portò a termine a causa di numerosi impegni. Da quel momento in poi la sua carriera si risolse in continui cambiamenti: da speaker radiofonico fino a cabarettista, passando per intrattenitori. Fondamentale fu, in quegli anni, l’amicizia con Fabrizio De Andrè, che porterà alla nascita di alcuni canzoni del cantautore genovese (Il fannullone, Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers).
La carriera di Paolo Villaggio
La carriera di Paolo Villaggio inizia con l’entrata all’interno della Compagnia goliardica Mario Baistrocchi, composta di attori e ballerini non professionisti e avente – come suoi fili conduttori – la satira e l’invettiva politica. Furono gli anni dell’esordio in alcuni circoli di importanza nazionale, come il Sette per otto (consigliatogli da Maurizio Costanzo) o il Derby Club di Milano.
L’esordio televisivo ci fu nel 1968, in Quelli della domenica, dove ha modo di presentare il personaggio del professor Kranz e di sperimentare una comicità non più soltanto verbale, ma anche fisica. La figura di Fantozzi, che diventerà poi il marchio di fabbrica di Paolo Villaggio, è inizialmente presentata solo sotto forma di monologhi in terza persona. L’esordio letterario del personaggio ci sarà nel 1971, dopo anni in cui diverse narrazioni erano state pubblicate su riviste e giornali. Il successo di Fantozzi è immediato: l’opera viene tradotta in numerose lingue, circola in ogni ambiente possibile e genera la nascita del neologismo fantozziano.
Il sodalizio con Luciano Salce e l’esordio cinematografico di Fantozzi
Fu, però, con il regista Luciano Salce che il personaggio di Fantozzi vide la luce dal punto di vista cinematografico. Le caratteristiche peculiari della maschera di Fantozzi rimangono pressoché invariate, così come i personaggi che ruotano intorno alla sua figura: sarà Paolo Villaggio ad interpretare la sua stessa invenzione.
La maschera di Paolo Villaggio divenne, così, l’ultimo grande esempio di Commedia dell’Arte, in grado di attingere da tanti precedenti sia letterari, sia teatrali, e soprattutto di essere proiettata – sul grande schermo – ad un pubblico di ogni estrazione sociale.
Paolo Villaggio: tutti i film con Fantozzi
Sono dieci i film di Paolo Villaggio con Fantozzi, realizzati tra il 1975 e il 1999.
- Fantozzi, regia di Luciano Salce (1975)
- Il secondo tragico Fantozzi, regia di Luciano Salce (1976)
- Fantozzi contro tutti, regia di Neri Parenti e Paolo Villaggio (1980)
- Fantozzi subisce ancora, regia di Neri Parenti (1983)
- Superfantozzi, regia di Neri Parenti (1986)
- Fantozzi va in pensione, regia di Neri Parenti (1988)
- Fantozzi alla riscossa, regia di Neri Parenti (1990)
- Fantozzi in paradiso, regia di Neri Parenti (1993)
- Fantozzi – Il ritorno, regia di Neri Parenti (1996)
- Fantozzi 2000 – La clonazione, regia di Domenico Saverni (1999)
