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Cura Parkinson con un farmaco e diventa ludopatico

Da Redazione

Dicembre 23, 2017

Cura Parkinson con un farmaco e diventa ludopatico

Cura Parkinson effetti collateraliUn anziano affetto dal morbo di Parkinson è il protagonista di un caso particolare, su cui di sta discutendo da tempo. Paolo Chisci, 78 anni, vive da anni in una casa di cura di Marina di Carrara e per colpa di un farmaco anti Parkinson è diventato ludopatico. Sarebbe stato, precisamente, il Mirapexin il medicinale (usato per moderare i sintomi del Parkinson) che ha catapultato il 78enne nel tunnel della ludopatia, ovvero la dipendenza dal gioco. L’anziano, che nella sua vita ha svolto vari mestieri, come l’amministratore condominiale e il contabile, era riuscito a raggranellare 300mila euro. Ebbene, il signor Chisci è riuscito a dilapidare tale somma col gioco.

Cura per il Parkinson pregiudizievole

‘Nella mia vita al massimo ho giocato solo a tombola, dopo il pranzo di Natale. A 70 anni è cambiato tutto. Mi alzavo da letto solo per andare a comprare i Gratta e Vinci, a 500 euro alla volta, e per attaccarmi alle slot machines’, ha rivelato il 78enne ai microfoni del Tirreno.

Tutto per colpa degli effetti collaterali di un medicinale che mitiga i sintomi del morbo di Parkinson. 300mila euro, i risparmi di una vita, ‘fagocitati’ dal vizio del gioco.

Il signor Chisci ha confessato che passava anche 8 ore consecutive dinanzi ai videopoker e alle slot machines.

Malato si rivolse all’Asl Versilia

La storia inquietante iniziò nel 2005, quando il malato di Parkinson si rivolse al personale sanitario dell’Asl Versilia per farsi curare. I medici, allora, gli prescrissero il Mirapexin, senza però renderlo edotto degli effetti collaterali. Il farmaco infatti favorisce il gambling, ovvero la voglia indomabile di giocare con slot machine e videopoker, la voglia irrefrenabile del gioco d’azzardo.

Il paziente, devastato dal vizio del gioco, aveva così denunciato l’Asl Versilia. In primo grado, i giudici avevano rigettato la richiesta del 78enne; i magistrati d’Appello, invece, gli hanno dato ragione.

Ora Paolo dice che non ha bisogno dei soldi, visto che è anziano e malato. Vuole però che la gente ricordi il Paolo dei vecchi tempi, quello che giocava solo a tombola, a Natale, non certo quello che passava 8 ore di fila davanti ai videopoker.

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