Dormire poco fa male al cervello: cannibalismo cerebrale

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Dormire poco fa male al cervello: cellule troppo operose

Dormire poco fa male al cervello: cellule troppo operoseMolte persone, nel mondo, soffrono di insonnia. Le cause per cui non si riesce a dormire, oggi, sono varie. Stress, fumo e incombenze varie possono influire negativamente sulla qualità del sonno e quindi sulla vita sociale. E’ indubbio, infatti, che dormire poco rende la persona agitata, distratta e furiosa. Un recente studio italiano si è concentrato sugli effetti della deprivazione cronica di sonno ed ha lasciato di stucco. Se si dorme poco per lunghi periodo, il cervello tende ad autodivorarsi. In soldoni, le cellule che solitamente devono eliminare gli scarti cerebrali diventano molto operose in occasione delle notti in bianco.

Poche ore di sonno? Rischio Alzheimer

L’importante ricerca sugli effetti della carenza di sonno sul cervello è stata pubblicata anche sull’autorevole rivista Journal of Neuroscience. Lo studioso Michele Bellesi, operante presso l’Università Politecnica delle Marche, ha svolto la sperimentazione relativa agli effetti della deprivazione di sonno sul cervello dei roditori presso il  laboratorio di Chiara Cirelli all’università del Wisconsin, negli Stati Uniti. Bellesi, al termine dello studio ha notato che nei topi che avevano dormito meno molte porzioni di sinapsi erano state letteralmente divorate dalle cellule cerebrali deputate a rimuovere i residui. E’ proprio l’aumento della solerzia di tali cellule, quando le ore di sonno sono poche, a preoccupare i ricercatori. Sembra che l’iperattività di tali cellule sia stata notata in soggetti affetti da malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Da questa ricerca si può, in qualche modo, spiegare la ragione per cui chi dorme poco rischia di sviluppare diverse forme di demenza.

La ricerca condotta recentemente nell’università del Wisconsin, in realtà, non stupisce. E’ stato spesso sottolineato che un sonno di qualità è il metodo migliore per affrontare la giornata. Non bisogna dimenticare, poi, l’adagio popolare che recita: ‘Non c’è come una buona dormita per rimettere a nuovo la mente’. Sembra infatti che il cervello sfrutti le ore di sonno per fare ordine e distruggere i residui accumulati durante la giornata. Se tali scarti non vengono eliminati potrebbero, alla lunga, favorire l’insorgenza di patologie neurologiche. Il cervello, infatti, se si dorme poco diventa come un cannibale. Certe cellule puliscono più del dovuto. Puliscono troppo. Se non si dorme abbastanza si rischiano gravi malattie neurodegenerative.

Durante le ore notturne, o meglio mentre si dorme, il cervello elimina gli scarti, non dovendo elaborare informazioni importanti. Sembrerebbe, inoltre, che mentre si dorme le cellule cerebrali si rimpiccioliscono del 60% per consentire il passaggio del liquor nel tessuto cerebrale e pulirlo perfettamente. Chi non riesce a dormire dovrebbe trovare certamente il modo per cadere facilmente tra le braccia di Morfeo. Poche ore di sonno, secondo recenti studi, significa rischio di patologie neurodegenerative, tumori, demenza e disturbi psicologici. E’ proprio mentre si dorme che si riesce ad eliminare la proteina beta-amiloide, ovvero la causa dell’insorgenza del morbo di Alzheimer.

Attenzione a certi alimenti e prodotti

Forse non tutti sanno che le tossine che tendono ad ammassarsi nel cervello sono sia endogene (derivanti dal metabolismo cellulare) che esogene (provenienti dal contesto esterno). Attenzione, dunque, a certi alimenti e prodotti come zucchero, deodoranti, tinte per capelli e bevande in lattine perché contengono tossine. Spazio invece alla vitamina D e alla curcumina, sostanze che aiutano a fare pulizia nel cervello.

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