Inno di Mameli sostituito da ‘O Sole mio, la proposta di Gigli

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Inno di Mameli è provvisorio, ok Commissione all'ufficialità

Inno di Mameli è provvisorio, ok Commissione all'ufficialitàL’Inno di Mameli incassa il primo ok verso l’ufficialità. Forse non tutti sanno, infatti, che l’inno della Repubblica italiana è provvisorio dal 1946, ovvero da quando il Consiglio dei ministri stabilì che il motivo doveva essere ‘provvisoriamente nazionale’. Adesso la Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato la proposta di legge del Pd incentrata sul riconoscimento dell’ufficialità dell’Inno di Mameli come inno della Repubblica Italiana. Una proposta ritenuta necessaria perché da 71 anni l’Inno di Mameli è provvisorio. Eppure, in tutti questi anni, c’è chi ha proposto di cambiare l’inno d’Italia. Recentemente, ad esempio, il presidente del Movimento per la Vita, Gian Luigi Gigli, ha suggerito di sostituire l’Inno di Mameli, definendolo ‘marcetta di terz’ordine’, con ‘O Sole mio. Tale proposta è stata seguita da numerose polemiche. Il Pd, invece, vuole che l’Inno di Mameli diventi ufficiale. La proposta di legge prevede anche che non vengano più eseguite solamente le prime due strofe ma tutte e sei. Sarà il Governo a determinare le modalità di esecuzione dell’intero inno durante le cerimonie ufficiali, evitando l’eccessiva durata della melodia ed eventuali lapsus di chi canta.

Un inno ad interim dal 1946

E’ dal 1946 che gli italiani cantano un inno provvisorio. E’ ora che diventi ufficiale per i dem. E’ stato proprio il Pd a presentare la proposta di legge sull’ufficialità dell’Inno di Mameli che, recentemente, ha incassato l’ok della Commissione Affari costituzionali della Camera. Ecco il testo della proposta: ‘La Repubblica riconosce il testo del Canto degli italiani di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale suo inno nazionale’. Al momento del voto, in Aula, non erano presenti i leghisti, da sempre contrari all’Inno di Mameli. Ricordiamo tutti l’atteggiamento e i gesti volgari di Umberto Bossi quando vennero pronunciate le parole ‘schiava di Roma’.

Sebbene la Lega, ultimamente, non avesse presentato emendamenti alla proposta dem ha voluto tenersi alla larga dalla questione. Non a caso, il capogruppo leghista Cristian Invernizzi ha detto: ‘E’ una questione che non ci interessa’.

Un concorso nazionale per scegliere un nuovo inno?

Tre legislature, nell’arco degli ultimi 71 anni, hanno tentato di attribuire ufficialità all’Inno di Mameli senza mai riuscirci. Le proposte si sono sempre ‘arenate’ in Parlamento. Una legge importante in tema era stata approvata nel 2012. Tale provvedimento introduceva l’insegnamento obbligatorio nelle scuole italiane dell’inno di Goffredo Mameli. La 17esima legislatura sarà quella giusta? Sarà quella che toglierà l’Inno di Mameli dal terreno della provvisorietà? Staremo a vedere. Ormai, comunque, è certo che questa legislatura avrà una scadenza naturale.

Sempre contrario all’Inno di Mameli, come altri esponenti di partiti di matrice cattolica, è stato Gian Luigi Gigli, secondo cui la melodia di Goffredo Mameli dovrebbe essere sostituita da un inno come ‘O Sole mio o da altro scelto mediante un concorso nazionale.

Il giovanissimo poeta militare Goffredo Mameli scrisse l’inno il 10 settembre 1847. A musicare il testo, invece, fu qualche mese dopo, a Torino, il maestro Michele Novaro, nell’abitazione di un esponente del partito liberale piemontese, ossia Lorenzo Valerio. Dal 1946 ad oggi, l’Inno di Mameli è stato cantato da persone comuni e personaggi famosi; da tutti coloro che hanno sempre creduto nell’Italia unita e forte.

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